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Antofagasta, 9 gennaio 2012
Questa è una di quelle storie che faccio fatica a digerire. Ieri abbiamo seguito una tappa straordinaria, da Dakar "autentica", fatta di capacità e di cuore, di forza ed intelligenza, di fortuna (e di sfortuna), di grinta e determinazione. Marc Coma è volato per 477 chilometri, Cyril Despres è rimasto per un po' nel fango, come un albatros intrappolato nella marea nera, ed è ripartito grazie all'aiuto di Paulo Gonçalves, "compagno di sventura" del francese, poi rimasto lì come un babbeo. Tra Coma e Despres si è creato, e poi si è allargato man mano che i chilometri passavano, il grande fossato della circostanza casuale, ma non solo di quella. Marc ha spinto sull'acceleratore, ed ha raddoppiato sulla pista il regalo avuto da Cyril, rovesciando completamente la situazione da egli stesso creata con l'errore di navigazione, madornale, della terza tappa. Mezz'ora scarsa di felicità, poi sono intervenuti i commissari sportivi a rimescolare le carte "naturali" della partita. Cita il comunicato ufficiale. "I tempi dei primi motociclisti in Speciale sono stati aggiustati dagli ufficiali: molti di loro sono stati fermati dal fango verso il chilometro 10 della Speciale. Essendo stato modificato il percorso del giorno dopo il passaggio della 7a moto, per non bloccare la carovana in quel fiume fangoso, la Direzione di Corsa ha deciso di scontare il tempo di fermata di Coma (che invece è passato, ndr), Despres, Gonçalves, Rodrigues, Farres, Ullevalseter e Casteu". Despres è stato sfortunato, certo, e non meritava la "batosta" rimediata. Ma neanche Coma, allora, meritava tanta "punizione" per un errore di navigazione che non è certo nelle sue corde. Nel punto dove Marc ha sbagliato doveva esserci un controllo, poi cancellato, e gli organizzatori avrebbero potuto "scontare" quei sei chilometri ad andare ed i sei a tornare dello spagnolo. Ma non l'hanno fatto. Magari lo faranno il giorno che un Pilota si lamenterà per essere rimasto insabbiato nelle dune. E comunque si vedano le cose il pilota che ha superato l'ostacolo non è stato premiato, e lo sono stati quelli che sono rimasti lì. Oggi Despres sarebbe dovuto partire 15° con 9 minuti di ritardo da recuperare, invece parte sesto con 1 minuto e mezzo, e l'operazione iniziata con il vizio di ieri, quindi, si conclude oggi. Un commentatore scrive: "Lavigne (Direttore della Prova) salva Despres", facendosi interprete di un tipo di malumore non nuovo alla Dakar. Io sento un profondo disagio. Una bella giornata di gara, imprevedibile, combattuta, avvincente e ricca di colpi di scena, è stata rovinata a tavolino. Sconti a parte, resta in ogni caso un grande risultato: in un solo giorno Coma ha recuperato tutto lo svantaggio e ci ha messo il carico da undici, rifilando all'avversario nove minuti ed una lezione memorabile. Partire o abbandonare per protesta? Sapremo se Marc è della partita prima di pranzo. In ogni caso Coma ha già apposto la sua firma agonistica incontestabile a questa Dakar.