Intervista. Alessandro Botturi: “Vi racconto il mio debutto alla Dakar”

Intervista. Alessandro Botturi: “Vi racconto il mio debutto alla Dakar”
Parla la sorpresa di questa Dakar. Alessandro, da tempo uno dei più forti enduristi italiani, è stato il miglior debuttante, ottavo al traguardo. Anche grazie a lui il team Bordone Ferrari ha piazzato 3 piloti nella top 10
8 febbraio 2012

Rookie of the year

Alessandro Botturi è uno dei piloti di enduro più amati dai tifosi italiani. Per la gentilezza, la simpatia e per i risultati conseguiti nel Campionato Italiano in sella alle moto 500 a 4 tempi, con cui ha dominato nel 2007, 2008 e 2010. D’altra parte il pilota bresciano ha un fisico bestiale (180 cm per 90 kg), che gli ha permesso in passato di svettare anche nel mondo del rugby. E oggi di dominare le moto da enduro a cilindrata piena.
A 36 anni Alessandro (che è nato il 12 luglio del 1975 a Lumezzane) ha deciso di cimentarsi in una nuova disciplina, i rally, supportato dal neonato team italiano Bordone Ferrari. E subito, nella gara più prestigiosa del mondo, è arrivato un risultato eclatante: ottavo assoluto al debutto!
Grazie ad Alessandro, ma anche agli spagnoli Jordi Villadoms (quarto assoluto) e Gerard Farres (settimo assoluto), la squadra diretta da Renato Ferrari ha piazzato ben 3 moto nella top 10. Un risultato fantastico, che fa ben sperare per i prossimi impegni del team sia nei rally che nell’enduro, specialità in cui vedremo nuovamente schierato anche Botturi, insieme a Jonathan Manzi e Thomas Oldrati.
 

Mi è piaciuta molto, ma è veramente impegnativa! Non me l'aspettavo così dura fisicamente e mentalmente

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L’intervista al “Bottu”

Alessandro, complimenti. Ottavo al debutto. Avresti scommesso all’inizio su un risultato così bello?
«No, il mio primo obiettivo era arrivare a Lima, è stata anche per me una sorpresa terminare la gara in una posizione così buona».

Come stai ora, ti sei ripreso dalla fatica?
«Mi sto riprendendo dalle fatiche, ora mi sono concesso una settimana di ferie al mare. Poi tornerò in Italia e ricomincerò ad allenarmi».

Ti è piaciuta la Dakar? È come te la aspettavi?
«Mi è piaciuta molto, ma è veramente impegnativa! No, non me l'aspettavo così dura fisicamente e mentalmente. Per la prossima edizione dovrò allenarmi di più».

Visto che sei un endurista “puro”, come ti sei trovato con la navigazione?
«Abbastanza bene, grazie soprattutto agli allenamenti dedicati alla navigazione fatti con Jordi Arcarons (coordinatore del team Bordone Ferrari, nda) in Marocco e Spagna».

Cyril Despres ha detto che la Dakar 2012 era molto lenta e tecnica. È stato un vantaggio per te?
«Secondo me sì, perché era molto tecnica e per me era un bene navigare senza molta velocità. Inoltre c’erano molte difficoltà tipiche dell’enduro».

Hai corso con un team al debutto, il Bordone Ferrari. Come ti hanno seguito durante la corsa? La tua KTM 450 Rally ti ha mai dato problemi?
«Sono stato seguito da un grande team! La moto fortunatamente non ha avuto mai problemi e l’organizzazione della squadra è stata perfetta, grazie alla grande esperienza dei meccanici e dei miei compagni di squadra».
 
Renato Ferrari in mezzo ai suoi piloti
Renato Ferrari in mezzo ai suoi piloti

Senza un appoggio logistico così ben fatto, te la saresti sentita di correre da privato, con un meccanico al seguito?
«Sì, io personalmente me l'ha sarei sentita, ma sicuramente i risultati non sarebbero stati gli stessi!».

Eri abituato a gare di due giorni (Sei Giorni a parte). Come ti sei allenato per la Dakar?
«Purtroppo non ho avuto tempo per prepararmi per questa gara, anche perché l'ultima gara di assoluti si è svolta a metà ottobre, quindi non ho fatto un allenamento specifico».

Fisicamente hai avuto problemi? In che condizioni sei arrivato alla fine?
«No, fisicamente non ho avuto problemi, anche se sono arrivato alla fine davvero sfinito. Ho cercato di amministrare e di non spingere mai al massimo per non arrivare alla fine senza energia».

Raccontaci un aneddoto.
«Non ricordo che numero fosse la tappa con ben 477 km di speciale cronometrata. A un certo punto non ho più visto i piloti partiti davanti, neanche la loro polvere e nemmeno i miei inseguitori! Alla fine della prova ero sfinito mentalmente, avevo fatto praticamente 477 km da solo sperando che qualcuno dietro mi raggiungesse...».

Parlaci del tuo futuro. Rally, enduro o entrambi?
«Parteciperò al mondiale rally, e tempo permettendo agli Assoluti d’Italia di enduro».

Il team Bordone Ferrari è salito alla ribalta della cronaca quest’anno dal nulla e ti ha consentito di raggiungere un importante accordo. Come vi siete trovati? Andrete avanti anche nel 2012?
«Ci siamo trovati grazie a una amicizia in comune con il team manager Renato Ferrari, che ha una grandissima passione per i rally africani. Mi sono bastati 5 minuti per convincermi, certamente correrò per loro per tutto il 2012 e anche il 2013».

Il Botturi privato. Raccontaci come trascorri il tuo tempo. Sei un pilota professionista al 100% o ti occupi anche di altro?
«Passo il mio tempo al 90% allenandomi. Vado in palestra, ma mi piacciono molto anche la corsa a piedi e le camminate in montagna, oltre alla bici. Il resto del tempo lo trascorro con la mia famiglia e gli amici».
 

L'arrivo a Lima e l'abbraccio dei tifosi
L'arrivo a Lima e l'abbraccio dei tifosi

Quali sono invece i tuoi hobby?
«Non ne ho di particolari, anche perché i miei principali hobby in realtà sono i miei allenamenti. E la moto ovviamente!».

Se entro nel tuo garage, che mezzi a 2 e 4 ruote trovo?
«Trovi un bel casino... diverse moto da enduro tra le quali una KTM regalata da Arnaldo Farioli che tengo quasi in vetrina, una trial Gas Gas ricevuta da Claudio Favro e un quad che uso per divertirmi con gli amici sulla neve. C’è poi lo scooter che è utile per visionare le prove di enduro e spostarsi in vacanza. A quattro ruote? Camper e furgone».

Progetti futuri non ancora realizzati? Non necessariamente a motore.
«Ne ho ancora uno molto grosso... ma ho bisogno di tempo! (Alessandro resta sul vago, ci toccherà approfondire l’argomento. Nda)».

Grazie Alessandro e in bocca al lupo.
«Grazie a tutti voi. A presto!».
 

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