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Grazie a Danilo Petrucci, la MotoGP segue con grande interesse la Dakar. E’ un’altra grande impresa di Danilo, che con le sue prestazioni sta catalizzando le attenzioni dei suoi ormai ex colleghi della velocità e degli addetti ai lavori.
Solitamente, la corsa più famosa del mondo nel deserto viene guardata un po’ distrattamente: i piloti, ovviamente, sanno cosa succede, perché è pur sempre una gara di moto, ma non la guardano più di tanto. Ma con Petrux in sella alla KTM, è tutto differente. Ieri, dopo il terzo posto conquistato sulle dune (poi diventato 15esimo per una penalità), un sacco di piloti si sono congratulati con lui tramite i social e ancora di più, manco a dirlo, sta avvenendo oggi, dopo lo storico successo. Ma anche i campioni del motocross aspettano aggiornamenti continui: mercoledì sera, nella diretta quotidiana di Danilo sulla sua pagina Instagram, si è congratulato dal vivo anche un certo Tony Cairoli, nove titoli mondiali…
Ecco qualche commento raccolto dopo l’impresa di oggi: in sintesi, si può dire che chi consce Petrux per essere stato suo rivale in pista o al suo fianco al box non è stupito della sua velocità, ma dei risultati sì. Vediamo nel dettaglio.
“Conosco un po’ Danilo, so quanto forte è: nel fuori strada fa paura (in senso positivo, ovviamente, nda), soprattuto nell’enduro e in condizioni particolari come può essere la Dakar. Non sono quindi sorpreso dalla sua velocità, ma sono sorpreso dei risultati a fine giornata: immagino ci siano tante difficoltà a livello di gestione e navigazione. Ci vuole esperienza e lui non ne ha: sta facendo paura, sono contento per lui”.
“Danilo sta facendo qualcosa di incredibile. Ha avuto la sua bella dose di sfortuna, ha pagato l’inesperienza, però ha fatto qualcosa di fenomenale nelle ultime tappe. Ho avuto modo di confrontarmi con Danilo nel cross: va veramente fortissimo. Quindi un po’ me lo aspettavo che potesse fare dei buoni risultati anche alla Daka: credo che nei prossimi anni possa essere uno dei pretendenti per la vittoria”.
“Seguo con attenzione la gara di Danilo, perché sono interessato e anche un po’ preoccupato per questa sua avventura alla Dakar. Sono contentissimo di vedere i suoi video, seguo i suoi post sui social: sta facendo delle grandi cose. Per il momento non sembra soffrire più di tanto e non sembra neppure così pericoloso come mi immaginavo. Sicuramente la struttura che ha alle spalle lo aiuta a essere tecnicamente preparato. Quando sei un pilota di MotoGP sei pronto ad adattarti a diverse situazioni, perché l’intensità di una stagione di MotoGP è incredibile, apprendi una capacità di concentrazione unica. Conoscendo alcune storie della Dakar ero un po’ preoccupato, perché senza esperienza può essere pericoloso. Ma per il momento è tutto sotto controllo. Ciao Danilo, ti seguo con interesse: incredibile che sia riuscito addirittura a vincere”
“Quello che sta facendo è incredibile! So il livello che c’è in quella gara, perché mi alleno con qualche pilota della Dakar: sta facendo qualcosa di fantastico. Peccato per quanto gli è successo nella seconda giornata, ma è comunque grandissimo”.
“Me lo aspettavo, perché Danilo nel fuoristrada fa veramente paura. A Dubai (dove Michele è stato recentemente in viaggio di nozze, nda) avevo parlato con qualcuno che lo aveva visto allenarsi e mi avevano confermato che sarebbe andato forte. Ma è comunque qualcosa di molto pericoloso: nei giorni scorsi, ho avuto modo di andare in moto nel deserto: è veramente tanta roba, è tutt’altro che facile. E’ un grande. Lo sto seguendo, sta facendo entusiasmare anche me. Sono contento per lui, se lo merita: è uno che è sempre andato forte, ma, purtroppo, la MotoGP di adesso non permette di avere una corporatura pesante e grande. Lo dico perché sono penalizzato anch’io, lo capisco benissimo. Ma dove può esprimere il suo talento, riesci a stupirci. Peccato per la rottura del secondo giorno, altrimenti ci avrebbe fatto divertire anche per la classifica finale. Seguivo la Dakar ai tempi di Fabrizio Meoni, sono tornato a seguirla in questi giorni. Bene per l’Italia, grande Petrux”.
“Danilo è straordinario! Sta facendo qualcosa di incredibile: quest’anno sto seguendo la Dakar come non avevo mai fatto prima. Ho lavorato con lui sei anni in MotoGP, il mio cuore è con lui. Sta facendo qualcosa di mai visto prima, anche se, ricordiamolo, le sue origini sono nel fuoristrada. Una sua qualità, emersa anche in MotoGP, per esempio quando si andava a girare in piste nuove, è la capacità immediata di interpretazione, riesce ad adattarsi e a essere subito velocissimo. Questo sicuramente lo aiuta alla Dakar, dove oltre alla navigazione conta anche l’improvvisazione, perché non consci il terreno dove passi. E’ una delle sue prime doti, ma qui parliamo di uno sport diverso, bisogna saper usare il road book: veramente complimenti, mi sta facendo emozionare. Avesse avuto meno sfortuna, sarebbe stato ancora più avanti, ma quello che sta facendo rimane incredibile”.
"So che lui è molto, molto veloce nel motocross, ma la Dakar è tutta un'altra storia. C'è il road book, è lunghissima, molto dura, difficile. Nonostante questo, è riuscito a vincere una tappa: sono molto contento, perché è un'ottima persona e un buon amico. Gli auguro il meglio per il resto della gara e un brillante futuro nel fuoristrada: so che potrebbe essere velocissimo"
"Un grandissimo e se lo merita. sono anche sorpreso, non me lo aspettavo: l'ho visto andare forte con le moto da fuoristrada, ma non pensavo potesse fare così bene. Grande Petrux".
"Deve essere complicato capire il road book: per Danilo Petrucci è stato un cambiamento molto grande. Lui è molto veloce nel cross, questo lo sapevo, ma è una grande sfida per lui fare la Dakar, una gara che, al momento, non penserei a fare in nessuna maniera, perché è molto difficile e rischiosa. Devo congratularmi con Danilo per la sua prima vittoria: è un bravissimo ragazzo. Deve essere difficile gestire la pressione di stare nel deserto, cercare la strada giusta. Bravo Danilo, continua così"
"MotoGP e Dakar sono due discipline completamente differenti, ma alla fine la velocità è velocità. Danilo è uno veloce e conosce meglio di chiunque altro cosa è la velocità e come usarla. Sicuramente, la scelta di partecipare alla Dakar è rischiosa, perché è una gara pericolosa e il livello dei piloti è alto. Sicuramente è complicata, una delle gare più rischiose al mondo. Sono sicuro che Danilo continuerà a fare bene, credo che la MotoGP ti prepari a certe situazioni. Sarò felicissimo se riuscirà a finirla, sarebbe bellissimo per lui e per tutti. Non mi aspettavo che sarebbe riuscito subito a vincere una tappa: normalmente, l’obiettivo alla prima Dakar è solo provare a finirla, ma lui è stato subito a suo agio e veloce. E’ pazzesco. Congratulazioni a lui: probabilmente è più sorpreso di noi, forse ha scoperto di avere una nuova attitudine, un nuovo talento. Ben fatto, Danilo. Adesso per lui non sarà facile tenere questa costanza e questa velocità, la Dakar è molto lunga e ci sono un sacco di situazioni differenti. Ma lui la può gestire bene."