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Non è certo la fine del Mondo, cosa che non mi aspettavo troppo nel chiasso di questo 21 dicembre, ma di sicuro un’interruzione del corso della Storia della Dakar. Salvo un miracolo, Marc Coma non prenderà il via della 34ª Dakar Perù-Argentina-Cile, la cui partenza è fissata per il 5 gennaio prossimo da Lima. Questa è la notizia ferale maturata a 15 giorni dallo start della maratona. A dichiararlo è stato lo stesso Marc Coma durante una conferenza stampa tenuta a Barcellona questa mattina.
Coma, che ha vinto tre volte la Dakar, nel 2006, 2009 e 2011, era rimasto vittima di un incidente durante la terza tappa del Rally del Marocco, ultimo appuntamento sportivo della stagione appena terminata e ultima occasione agonistica per mettere a punto la preparazione tecnica della Dakar. La caduta, nella quale il Pilota catalano aveva riportato la lussazione della spalla destra con conseguenze neurologiche all’omero destro, era avvenuta dopo appena 90 km dall’inizio della terza tappa, e già in un primo momento le conseguenze dell’incidente erano apparse serie. La prima diagnosi, effettuata in ospedale in Marocco, era sembrata tale da poter rassicurare pilota e tifosi al riguardo della Dakar e, rientrato in Spagna, Coma si era fatto visitare dall’équipe medica del suo Team, che aveva stilato un programma di recupero serrato.
A Milano, durante il Salone della Moto, il trentaseienne Asso spagnolo ci aveva ragguagliato sulle sue condizioni, non nascondendo una certa preoccupazione ma dimostrandosi deciso e determinato a superare il momento con la forza della volontà.
La Dakar non uno scherzo, e non è una gara da poter essere affrontata con l’intenzione di stringere i denti per quindici giorni
La Dakar non uno scherzo, e non è una gara da poter essere affrontata con l’intenzione di stringere i denti per quindici giorni. Con l’allungamento dei tempi di recupero ed il rallentamento della preparazione, e di fronte all’eventualità di non presentarsi al via del Rally in condizioni di forma tali da poterlo mettere al riparo da ulteriori rischi, Marc Coma, su consiglio dei medici che hanno seguito il recupero, ha preso oggi una decisione drastica e sofferta, pur lasciandola aperta ad una soluzione finale che, a quindici giorni dal via, avrebbe del miracoloso.
Dopo le defaillances di Quinn Cody, che ha aperto a Botturi la porta del Team ufficiale Husqvarna, di Felipe Zanol, delle cui condizioni non si sa, in verità, ancora molto, e del compagno del Team HRC Sam Sunderland, questa volta la Dakar rischia davvero di perdere il leit motiv principale che ha animato e caratterizzato il Rally inventato da Thierry Sabine nelle ultime sette edizioni. Dal 2002, anno della sua prima partecipazione alla Dakar, Coma è stato costretto al ritiro nel 2004 e nel 2007, ma è la prima volta che, se il miracolo non si avvera, mancherà all’appuntamento del podio di partenza.
È chiaro che il nostro messaggio a Marc Coma non può essere diverso dall’augurio di tornare prestissimo a competere ai livelli cui lo stesso Pilota di Avià ha portato la disciplina dei Rally Raid. Nello stesso tempo indirizziamo a Marc, alla sua famiglia ed ai componenti del suo Team, gli obbligatori auguri di buone feste, da passare con l’animo di aver messo una pietra sopra ad un fatto increscioso, ma caratteristico anch’esso di questo e di altri Sport.
Piero Batini