Paolo Sabbatucci, emozioni di un pilota privato al via della Dakar

Paolo Sabbatucci, emozioni di un pilota privato al via della Dakar
Paolo è un affermato avvocato romano che si accinge a vivere la sua prima Dakar. Le sue emozioni a poche ore dal via!
3 gennaio 2013

Punti chiave

Alea iacta est (Il dado è tratto, ndr).


Mamma mia…ci siamo quasi! Tra cinque giorni sarò al via della Dakar 2013… chi l’avrebbe detto! Ho mille pensieri e a dir la verità un po’ di agitazione. Credo sia normale, forse. Parto con un numero molto alto (il 182) e ciò mi preoccupa perché il percorso sarà molto rovinato e la polvere un bel problema.


Ormai sono settimane che vado a dormire pensando a Lei, la Dakar. Mi immagino il giorno della partenza della gara, come dovrò affrontare la prima tappa, la posizione di guida, la velocità e le difficoltà, il campo, il riposo, il mangiare. E’ un turbinio di pensieri che si accavallano, si confondono tra loro, si ripetono e si ripetono. In fondo, paradossalmente, mi sembra di averla già corsa!


Sto facendo gli ultimi giri alla ricerca di tutto ciò che mi servirà sia in gara sia ai bivacchi. Ho comprato di tutto per non dimenticarmi nulla ma dentro di me ho comunque sempre la stessa strana sensazione che manchi qualcosa!


Sono orgoglioso di una mini-trousse di attrezzi che ho scovato. E’ bellissima, tutta colorata, con brugole e boccole, cacciaviti e cricchetto. C’è solo un problema: tanta buona volontà ma di meccanica capisco poco o nulla e quindi se dovessero esserci problemi confido in un autoaggiustamento della moto!

 

Mi immagino il giorno della partenza della gara, come dovrò affrontare la prima tappa, la posizione di guida, la velocità e le difficoltà, il campo, il riposo, il mangiare

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Gli amici mi hanno riempito di telecamere da montare sulla moto o sul casco. Da un lato mi piacerebbe avere dei ricordi “video” delle gara, dall’altro ho paura che tutto ciò mi distragga dalla guida, dal sasso traditore che potrebbe rompere il mio sogno di arrivare a Santiago del Cile. Non so, si vedrà all’ultimo momento cosa fare.


Ho avuto tutti i miei amici intorno in questi mesi di preparazione. Ora mi mancano… per le feste chi è andato da una parte chi dall’altra. E con chi mi sfogo ora? Odio le festività!


Per fortuna che c’è Fabrizio Battaglia con me, “O’ Presidente” del Motoclub Roma, detto anche “Battaiò” o “cinghialone”. Sarà uno dei meccanici del Team ed averlo vicino una gran tranquillità. E’ un abruzzese riservato, tosto e capoccione. Ogni tanto mi guarda e si commuove. Credo sia una soddisfazione anche per lui così come per tutti gli amici del Motoclub Roma che nel 2013 compirà 100 anni e che pertanto spero di onorare nel migliore dei modi alla Dakar.
 

Non vedo l’ora di vedere la moto a Lima. E’ la nuova Yamaha WR450F ad iniezione. Non abbiamo avuto modo di conoscerci bene. Di fatto ci siamo solo presentati. Ci siamo visti nell’officina di Franco Picco a Sovizzo (Vicenza). Lei era lì che mi aspettava, bellissima nella sua livrea blu. Ci sono salito sopra e sono stato qualche minuto lì percependo quelle sensazioni proprie di ogni amore al suo inizio, cercando immaginare l’avventura che vivremo insieme. Ohhhh bella…..non mi mollare!


Un grazie ai miei sponsor
(Uliveto, Spyke, Six2, Sincro Consulting S.p.a., Gillo Eyewear, Idea Ceramica) che mi hanno aiutato a realizzare un sogno. In un momento economico così, avere aziende che supportano avventure come quella che mi accingo a vivere è sicuramente un bel messaggio di speranza per il futuro.

Ciao a tutti e grazie. Forza e onore


Paolo Sabbatucci

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