A 132 km/h su uno skateboard elettrico! Follia? No, ingegneria.

L’ingegner Kent ha progettato tutto nel dettaglio. Oltre al motore, si è occupato di disegnare con precisione non solo la tavola ma soprattutto gli angoli del carrello per ridurre quel fenomeno che gli skaters chiamano “speed wobbles” per il quale lo skate può iniziare a oscillare all’aumentare della velocità trasformandosi in qualcosa di letale. È un rischio concreto, che non sembra aver preoccupato più di tanto Kent: “Adoro la scarica di adrenalina che si ottiene dall'e-skateboard. Ho iniziato la mia carriera nello skateboard nelle gare di discesa libera, affrontando le salite in velocità e scivolando e ora sono passato all'e-skateboard. La velocità, l'adrenalina, la fretta: lo adoro. È stato molto spaventoso ma eccitante allo stesso tempo ed è stato bello realizzare qualcosa di cui parlavo da così tanto tempo. Battere il record è stato fantastico e speriamo di mantenerlo per alcuni anni a venire”.

Com’è facile intuire, nelle intenzioni dello skater australiano c’era anche quella di far parlare della propria attività. Ha messo in produzione uno skate in grado di raggiungere, pare, una velocità vicina a quella ottenuta nella registrazione del record ma per i più prudenti ce n’è uno che raggiunge “soltanto” i 60 km/h.

Al di là delle prestazioni sensazionali, gli skateboard elettrici stanno diventando popolari in molti paesi per chi si muove in città. Hanno il vantaggio delle dimensioni e del peso ridotti e possono offrire accelerazioni importanti. Di contro le ruote di piccolo diametro non vanno d’accordo con le buche e cadere o farsi investire da un automobilista che non ci ha notato non è un’ipotesi molto attraente quindi è molto meglio condurli con moltissima prudenza lasciando a Mr Kent l’onere e l’onore dei record di velocità.