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L'ACEM ha pubblicato un documento che potremmo definire un manifesto, una dichiarazione d'intenti e un progetto per il futuro prossimo. Una riflessione che parte da un'analisi del nostro fututo prossimo: entro il 2030, il 60% della popolazione mondiale vivrà nelle città e alcuni analisti hanno già stimato che il numero di auto che abbiamo oggi in circolazione (1,2 miliardi) potrebbe addirittura raddoppiare. Impensabile che il pianeta riesca a sopportarlo. L'l'associazione europea dei produttori di motocicli ha le idee chiare su quali potrebbero essere le soluzioni: solo responsabilizzando i cittadini e cambiando le nostre abitudini potremo sostenere lo sviluppo della mobilità nel prossimo decennio. Per farlo le due ruote (soprattutto quelle spinte da motori elettrici) giocheranno un ruolo propulsivo dell'UE sarà determinate.
Rispetto a auto e altri mezzi a quattro ruote in veicoli leggeri in contesto urbano possono sfruttare appieno i vantaggi dell'elettrificazione rispondendo non solo alle sfide del traffico cittadino ma anche a quelle della salvaguardia ambientale. La quota di mercato delle due ruote elettriche però ad oggi si aggira intorno al 5% ( 4,93%) e anche se è in crescita del 71% (dati 2019 su 2018). A sfavore della loro diffusione pesa ancora la percezione di scarsa autonomia. Le statistiche ci insegnano che un utilizzo cittadino di uno scooter elettrico di fascia media (con 60-80 km di autonomia) richiede una o due ricariche settimanali, ma per convincere gli scettici servirà garantire una rete di ricarica capillare ed efficiente. Ad oggi il 75% delle 160.000 colonnine è concentrato in soli cinque Paesi (Paesi Bassi, Francia, Norvegia, Germania). Industria e governi devono lavorare inoltre per una maggiore standardizzazione delle infrastrutture di ricarica e (come già si sta facendo) accelerare l'avanzamento tecnologico delle batterie per consentire di avere sempre maggiore autonomia a parità di spazio e peso.
Quello che però emerge con forza è che i veicoli elettrici per i cittadini europei sono ancora troppo cari. La speranza è che i Governi proseguano con forti politiche di incentivazione all'acquisto. L'ACEM, nel documento, spiega come sia "necessario promuovere efficacemente il cambiamento nel comportamento dei consumatori e sostenere la diffusione, non solo di auto elettriche, ma anche di veicoli a due ruote elettrici". Inoltre ACEM raccomanda uniformità normativa anche per quanto riguarda la micro mobilità che è in continua crescita e che nei diversi Paesi è disomogeneamente regolamentata.
Insomma, l'associazione europea dei produttori di motocicli, chiede all'UE uno sforzo su più fronti per sostenere, incentivare e dare una direzione alla diffusione della mobilità elettrica su due ruote. Mai come oggi, che gli spostamenti nelle grandi città rappresentano una sfida, la risposta viene proprio dalle due ruote.