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Askoll è uno dei brand italiani più forti nel mondo della mobilità elettrica. Nonostante questo, da sempre ha scelto una linea di estrema sobrietà, tanto nei prodotti quanto nella comunicazione. Un’eleganza mite che si combina a un lavoro di ricerca e innovazione incredibile e sopratutto una visione chiara del mercato e delle concrete necessità dei consumatori. Gianfranco Nanni, Amministratore Delegato dell’azienda vicentina, è l’incarnazione di questi valori: sempre tranquillo, sorridente e pronto a rispondere con calma e modestia a tutte le domande. E’ allo stesso tempo uno dei manager italiani più acuti, esperi e competenti per quanto riguarda la mobilità elettrica e lo sharing. Propio per questo chiacchierando con lui siamo partiti dall’analisi del mercato del primo trimestre 2021.
“I primi tre mesi non sono andati affatto male per noi. Siamo abbastanza contenti, nonostante il mercato in Italia risenta della mancanza di nuove flotte. I primi mesi sono poi anche partiti un po’ più lentamente del previsto a causa dell'incertezza di questa situazione. Bisogna valutare tutti gli aspetti e fino a quando ci sarà lo smart working il mercato non può partire velocemente. Anche l’atteggiamento dei concessionari di conseguenza è stato molto attendista: hanno acquistato pochi veicoli perché avevano il terrore che potessero di nuovo essere obbligati a chiudere. Questi due aspetti hanno influito sulla lentezza della partenza insieme, come si diceva, alla mancanza delle flotte".
Lo stop delle flotte è perché in Italia si sono esaurite le oppotunità favorevoli allo sharing?
"Gli scooter sharing sotto una determinata soglia di popolazione non hanno senso. Ovviemente il senso è determinato se si può giustificare economicamente la struttura che è necessario installare sul territorio. Dal momento che si hanno 10 scooter o 50 scooter ci sono comunque dei costi fissi legati al personale, all'assistenza e altro...
Si è partiti dalle città più grandi e ci si è spostati verso altre come Torino, Genova e Firenze. Ad oggi c’è ancora una città che non è stata presa in considerazione che è Bologna e poi ce ne sono alcune al sud. Inoltre è chiaro che ci sono anche tematiche di contesto applicativo che possono incoraggiare o scoraggiare gli operatori. Quindi direi che ancora ci siano un po’ di città dove uno sharing ha senso".
Avete creato la versione sharing anche dell’NGS?
"Sì l’abbiamo creata soprattutto per il mercato nord europeo perché vogliono veicoli più grandi e soprattutto più silenziosi, ragione per cui abbiamo studiato una trasmissione meno rumorosa rispetto all’ES. L’NGS (leggi la nostra prova) ci serve anche per creare diversificazione e quindi poter entrare in piazze dove magari siamo già presenti con un nostro mezzo ma con un altro player concorrente".
Parliamo un po’ delle prossime novità che presenterete nei prossimi mesi.
"Prima dell’estate presenteremo delle nuove batterie. Lavorando sull’elettronica di controllo della singola batteria siamo riusciti ad ‘estrarre’ più potenza da una sola batteria. Prima i nostri scooter lavoravano con due batterie in parallelo per permettere al motore di raggiungere la potenza nominale stabilita, ora con le nuove batterie potremo lanciare sul mercato nuove versioni di ES2 e NGS2 con le stesse prestazioni ma con una sola batteria (sarà possibile aggiungere la seconda per aumentare l’autonomia, NDR). Grazie a questo abbasseremo l’asticella del prezzo entry level con i modelli con una sola batteria per andare incontro alla richiesta di quegli utenti che non hanno bisogno di autonomia e preferisco un prezzo d'acquisto inferiore.
Presenteremo due modelli di NGS con nuovi allestimenti grafici e alcune Limited Edition sartoriali in collaborazione con marchi importanti del made in Italy. Rivisiteremo anche la gamma dell’ES Evo con nuovi colori, differenziando meglio il ciclomotore dal motociclo".
Monopattino elettrico. L’avete presentato un paio d’anni fa, ma ancora su strada non si è visto.
“Noi l’abbiamo sempre congegnato per lo sharing e proprio questo mercato si sta evolvendo in una maniera molto repentina nell’ultimo anno. Quindi a parziale scusante (del ritardo, NDR) possiamo dire che se fossimo già usciti avremmo dovuto rivederlo in maniera significativa per essere al passo con le richieste di mercato. Quello che vediamo nei monopattini è che le soluzioni sharing e quelle consumer sono estremamente polarizzate. Quelle per il noleggio sono ormai per mezzi pesanti, corazzati, robusti e iper personalizzati. Da un esprimento iniziale adesso si sta lavorando per farlo diventare sempre più un veicolo”.
Scooter, monopattini... ma anche bici.
"Stiamo ultimando un motore centrale per eBike. Abbiamo lavorato sulle tre caratteristiche che tutti vogliono: leggerezza, compattezza e potenza. Siamo in una fase di test e lo stiamo già facendo provare ad operatori del settore italiani. Il risultato in termini dimensionali è quello di un oggetto un po’ più piccolo dello Shimano EP8. Ha un peso intorno ai 2,8 kg, e senza utilizzare magnesio, che magari impiegheremo per una versione ancora più leggera. In termini prestazionali il nostro motore offre 90 Nm con regime intorno alle 75 pedalate al minuto. Da un punto di vista prestazione ci sta dando grandi soddisfazioni e adesso stiamo verificando l’affidabilità con una serie di prove con potenziali clienti.
Noi abbiamo deciso di essere intercambiabili con Shimano (i motori Askoll saranno compatibili con tutti i telai progettati per l’EP8, NDR) per avere un accesso più immediato al mercato. Contiamo di metterlo in linea di produzione dagli ultimi mesi di quest’anno, di fornirlo alle aziende nel 2022 per la gamma 2023".