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La seconda edizione del report "Le infrastrutture di ricarica pubbliche in Italia", realizzato da Motus-E evidenzia due aspetti: crescono i punti di ricarica per moto e automobili elettriche, ma permane un grosso divario tra le diverse zone d'Italia.
Mediamente le stazioni di ricarica sono ubicate su suolo pubblico nell'80% dei casi e nel 20% sono su suolo privato a uso pubblico. La stragrande maggioranza sono ancora punti di ricarica a corrente alternata (96% dei casi) e solo il 4% è in corrente continua. Il dato per ora più preoccupante è quello della distribuzione sul territorio. Più della metà delle colonnine (il 57%) infatti sono ubicate in Nord italia, il 23% nel centro e il 20% al Sud e nelle Isole. La regione con il maggior numero di infrastrutture di ricarica è la Lombardia che conta 3.326 installazioni, il 17% di tutte quelle del Paese. In classifica seguono Piemonte con il 10,6%, Emilia-Romagna, Lazio, Veneto e Toscana con ciascuna circa il 9%.
"La crescita della mobilità elettrica -spiega Motus-E- è legata a due fattori, la diffusione dei veicoli elettrici e l'installazione di un'adeguata rete di infrastrutture di ricarica". Sul fronte ricarica in Italia siamo ancora traballanti, "in attesa che venga istituita una Piattaforma Unica Nazionale (Pun)".
"Nonostante la pandemia da Covid-19 - ha dichiarato il Segretario Generale di Motus-E, Dino Marcozzi -, il trend nel nostro Paese è positivo ma ci conferma che è sempre più vitale fornire agli automobilisti una adeguata rete di infrastrutture di ricarica pubblica. Dobbiamo contribuire a sostenere la crescita delle auto elettriche con piani infrastrutturali adeguati alle ambizioni agevolando le procedure di installazione delle stesse".