Cake all'improvviso costretta alla bancarotta. Cosa sta succedendo

Cake all'improvviso costretta alla bancarotta. Cosa sta succedendo
Il marchio svedese non ha ottenuto il sostegno degli azionisti nel tentativo di raccogliere 80 milioni di corone svedesi ed ora l'azienda che era stata valutata un miliardo è costretta a dichiarare bancarotta per non aver pagato gli ultimi stipendi
5 febbraio 2024

La notizia è arrivata dalla Svezia come un fulmine a ciel sereno: Cake, l'azienda di moto elettriche di cui spesso negli ultimi anni abbiamo parlato per essere uno dei riferimenti del settore per stile e tecnologia, si trova costretta a dichiarare bancarotta. A quanto pare è la stessa legislazione svedese a imporlo in tempi così rapidi. "Le casse sono vuote, il personale non è stato pagato e il tentativo di raccogliere rapidamente 80 milioni di corone svedesi è fallito. Ora la Cake, precedentemente valutata in un miliardo, è costretta a dichiarare fallimento" si legge sul sito di news scandinavo Dagens Industri. Stefan Ytterborn, fondatore e CEO di Cake, ha commentato: "Non ho altro in mente se non trovare una soluzione in un modo o nell'altro". Abbiamo avuto il piacere di incontrarlo in diverse occasioni durante i saloni e abbiamo sempre trovato una persona fortemente motivata e appassionata. Passione che abbiamo sempre riscontrato anche in tutte le persone che lavorano per Cake con cui abbiamo avuto a che fare in questi anni. La notizia, perciò, ci rattrista molto oltre che rappresentare chiaramente una brutta tegola per l'immagine e la credibilità del settore delle due ruote elettriche e non possiamo che immaginare ipotetici raffronti con il nostro Paese nel caso si dovesse verificare una situazione analoga di insolvenza.

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La notizia, dicevamo, è arrivata improvvisa e inattesa e di fatto non c'è stata ancora una comunicazione ufficiale da parte di Cake solitamente molto solerte nel diffondere notizie. Anzi, soltanto pochi giorni fa comunicava ulteriori espansioni in Repubblica Ceca e l'inizio delle consegne per il nuovo modello off-road, la Bukk. La scorsa settimana, però, è stata segnalata la sospensione dei pagamenti degli stipendi e questo impone un blocco. A quanto pare uno degli investitori principali ha ritirato il proprio sostegno prima della chiusura dell'ultimo round di finanziamento.

Sempre Ytterborn avrebbe commentato: "Non è una ma diverse circostanze che ci hanno portato a trovarci in questa situazione. Le questioni climatiche non sono più al centro dell’attenzione, siamo in una recessione. Riguarda noi, ma riguarda anche l'ecosistema del capitale di rischio. Al momento è completamente morto, non ci sono acquirenti nella fase successiva in cui si trova Cake".

La responsabilità dunque sarebbe da attribuire a vari fattori e non soltanto al mancato sostegno, ma difficoltà derivate dalla situazione globale in atto. Questo, secondo quanto riportato dal sito specializzato Electrek.com, è l'assetto societario di Cake:

  • AMF, istituto pensionistico svedese: 11,3%.
  • Stefan Ytterborn, fondatore di Cake: 10,4%.
  • Creandum, società svedese di venture capital: 10,4%.
  • Back In Black Capital, la società di investimento della famiglia Lundin: 9,3%.
  • Headline, società americana di venture capital: 9,2%.
  • Rutger Arnhult, profilo immobiliare: 6,4%.

Cake ha avuto vari round di finanziamento negli ultimi anni, ma sembra non aver raggiunto un volume di produzione annuale di motociclette sufficiente per raggiungere la redditività. Si tratta di un problema che colpisce molte start up elettriche per le quali il mercato non è cresciuto abbastanza rapidamente dopo la pandemia e le incertezze di questo nuovo periodo di certo non stimolano gli investitori a rischiare ulteriormente. Basti pensare a Sondors e ad Arcimoto che sono uscite di scena ancor più rapidamente di come sono entrate e in buona sostanza per gli stessi motivi. Ci auguriamo che Cake possa in qualche modo riprendersi e risollevarsi non solo per solidarietà con chi ci lavora, ma perché non deve trasformarsi neppure in una perdita di know-how.