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E mentre c'è chi ancora insiste ad andare in bici senza casco, c'è anche chi studia la prossima generazione. Si tratta di caschi in grado di registrare l'impatto e di attivare un'airbag prima che il ciclista impatti contro il suolo o un ostacolo. Il rischio di trauma cranico è ridotto dall'80% al 30%, un risultato incredibile per il prototipo sviluppato da una collaborazione tra Autoliv e POC.
Non è il primo casco airbag, ma l'innovazione di questo modello sta nel fatto che i cuscini d'aria sono inseriti tra la calotta interna e la calotta esterna. I pannelli del guscio si disassemblano e seguono l'espansione di volume dell'airbag. Secondo i primi test in una caduta a 20 km/h sarebbe in grado di ridurre le lesioni alla testa dall'80 al 30%. Non sono state diffuse per ora descrizioni approfondite sul funzionamento e tantomeno si parla di una produzione in vista.
Quello che sembra essere certo è come questa nuova concezione di casco potrebbe rappresentare una soluzione efficacissima per prevenire le conseguenze più gravi in caso d'incidente in bici.