E no, il Ciao non inquina meno di una ebike

E no, il Ciao non inquina meno di una ebike
Sui social ci sono accalorati post in cui si sostiene che il buon vecchio Piaggio Ciao inquini addirittura quattro volte meno di una bici elettrica. Ma non è vero neanche lontanamente e vi spieghiamo perché
13 gennaio 2025

Si fa presto a prendere un abbaglio e a farsi condizionare anche da un po' di nostalgia e si fa sempre più presto ad accalorarsi pur di scagliarsi contro il nemico di turno di ogni vero, autentico, appassionato di motori: l'elettrificazione.

Capita così di imbattersi sui social in post di varia natura. A volte sono ingenue invettive, a volte sono riflessioni condivisibili, ma spesso sono per l'appunto abbagli. Vai poi a sapere se dietro questi misunderstanding, per dirla all'inglese, ci sia o meno della malizia, della cattiva fede. Certo è che basta dire una cosa come "Il Ciao inquinava quattro volte meno di una ebike" come ho letto su una pagina Facebook di appassionati che in tanti esultano, condividono e si scagliano contro questo maledetto progresso che pretende di toglierci il gusto di fare miscela.

In fondo sarebbe bello fosse davvero così, avremmo qualcosa per cui arrabbiarci e protestare veemente sui social e non. Chi non vorrebbe tornare ai bei tempi andati quando nessuno ci rompeva i cosiddetti con sta storia del cambiamento anzi dell'emergenza climatica? Ve lo scrive uno che ha sempre sofferto di una certa nostalgia per i bei tempi andati ma che cerca anche di guardare con più onestà intellettuale possibile la realtà e proprio per questo sono qui a dirvi che no, mi spiace, ma questa del Ciao che inquina meno di una eBike è proprio una panzana colossale.

Inquina di più un Ciao o una eBike?

Purtroppo, dicevamo, quella del Ciao che consumerebbe meno di una ebike è una delle tante fake news che sembra confezionata ad arte per alimentare il malumore verso l'elettrico in generale. Auto, moto, scooter, ebike... l'importante è instillare il dubbio che sia tutta una truffa, una messa in scena. Tanto poi anche se viene smentita quanti vanno a leggere il fact-checking? (scusate un altro inglesismo)

Si rimane tutti con quell'amaro in bocca tipico del "ecco lo sapevo! si stava meglio quando si stava peggio". Ma perché dico che è una fake news?

Nello specifico i conti sono facili da fare a tal punto che vien da pensare alla malizia di chi non li fa. Premetto che nel proporveli arrotonderò per eccesso cercando di penalizzare l'eBike.

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Allora, una bici elettrica consuma al massimo 8 Wh al chilometro (ma se pedaliamo in realtà può consumarne anche la metà). Facciamo che nel peggiore dei casi si parli di un consumo esagerato di 10 Wh al chilometro e quindi 1 kWh per 100 km così facciamo i conti tondi. Se la carichiamo con l'energia nazionale (quindi non stiamo parlando di energia 100% rinnovabile ma di un mix che emette intorno ai 300 g/kWh) siamo ad un'emissione complessiva di 300 grammi per 100 chilometri. Corretto?

Passiamo al nostro benedetto Ciao. Il consumo (dichiarato) è di appena 2 litri di miscela per 100 km ma questo in realtà è fuorviante e non ci dice granché: il consumo non è l'emissione che invece per un 50 cc euro zero a miscela è stimata di almeno (almeno!) 100 grammi di CO2 per chilometro. E l'impressione è che sia una stima decisamente al ribasso, ad ogni modo. Già qui il buon vecchio Ciao è in svantaggio e si fa presto a capire che bastano 3 chilometri soltanto per prendere l'emissione di 100 km in eBike e non siamo ancora andati a tirare in ballo tutto il resto delle emissioni perché oltre alla CO2 sarebbe corretto misurare anche gli idrocarburi incombusti e gli ossidi di azoto per non parlare del piombo tetraetile. Ma non infieriamo. Stiamo parlando di un motore che per funzionare brucia benzina e olio, entrambe peraltro provenienti chiaramente da fonti non rinnovabili quindi se dal lato eBike il quadro può migliorare da questo direi di no.

Allora qualcuno dirà: e la produzione? Quanto inquina la batteria della ebike? Prendere oggi un vecchio Ciao significa allungargli la vita. Certo, ma a quale costo ambientale? Una soluzione potrebbe essere convertirlo in elettrico con un kit come quello di Ambra Italia per esempio. Se per pressare e stampare del metallo possiamo ipotizzare dei costi ambientali simili (supponendo che l'industria in questi anni non si sia sviluppata... mettiamola così per semplificarci la disamina) produrre in aggiunta una batteria è sicuramente impattante. Allo stesso modo però dovremmo tenere conto di tutte le emissioni legate alla produzione della benzina e dell'olio, al loro stoccaggio e trasporto e metterci a calcolare tutto l'impatto ambientale di ogni singola operazione di manutenzione.

Insomma, non per rompere le uova nel paniere, ma direi che è piuttosto improbabile vedere il glorioso Ciao vincere in questo confronto. Per quanto rimanga ancora oggi un'invenzione geniale che ha cambiato la storia della nostra società e per questo ne vada conservata la memoria non dobbiamo cadere nel tranello della nostalgia o della malizia e dobbiamo cercare di essere razionali. Se poi proprio, proprio, proprio... Volessimo fare la gara di chi è viruoso allora dovremmo tirare in ballo le bici muscolari ma poi probabilmente finiremmo anche per parlare di andare a piedi... Allora chi vince?

Ciò che deve vincere è soltanto la consapevolezza che tutto ciò che facciamo ha un impatto, ha conseguenze e dobbiamo - non possiamo, ma dobbiamo - cercare di ridurle il più possibile.