eMTB. Un percorso, tre riding mode. Cosa cambia?

Abbiamo provato la stessa eBike nello stesso percorso con tre mappature diverse. Come cambiano: guida, autonomia, velocità, dispendio energetico...
7 aprile 2020

Lo stesso, identico percorso ripetuto tre volte. Obiettivo: vedere qual è la differenza in termini di tempo, fatica, velocità, consumo tra le tre mappe di una E-Bike. 

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IL PERCORSO

Si parte dal comune di Costa Masnaga (in provincia di Lecco), dalla pista ciclabile. Su asfalto si raggiunge Albaville, poi dopo 12 km dalla partenza si va in fuoristrada. Si raggiunge Alpe del Viceré, quindi si va verso il Rifugio Cacciatori, si sale ancora, poi si affronta il Sentiero dei Faggi, meraviglioso “single track” in mezzo ai faggi (per l’appunto), con panorami incredibili. Si raggiunge una quota massima di 1.140 metri (secondo il mio GPS Garmin Edge 1000), quindi si scende fino a Baita Patrizi, si continua a scendere fino al paese Albese con Cassano, poi si costeggia il bel lago di Alserio e si torna alla base. In totale sono 42,11 km, per 1269 metri di dislivello. La prova è stata svolta alla fine di gennaio 2020.

LA BICI

La MTB utilizzata è una Scott Strike eRide 910. Queste le caratteristiche principali: telaio in alluminio; forcella Fox34 da 140 mm; ammortizzatore posteriore Fox da 140 mm; cambio Sram 12 velocità; motore Bosch CX, fino a 1125 Wh, inserito nel tubo centrale; batteria 625 Ah; freni a disco Shimano 4 pistoncini.

Si tratta di una bici estremamente versatile: a me è piaciuta moltissimo. Il motore è molto silenzioso, tra i meno rumorosi tra quelli che ho provato, la ciclistica è semplice e dà una grande confidenza. Davvero una bella bici, con quattro mappe differenti. Per questa prova, ne sono state usate tre (eco, tour e turbo), tutte nella configurazione originale. 

MODALITA’ ECO

La modalità Eco è quella con il minore “aiuto” da parte del motore: in questo caso la E-Bike è simile a una MTB muscolare, ma in salita si va comunque molto più forte, facendo meno fatica. Ecco i dati registrati dal mio Garmin nella modalità eco. Sono arrivato alla fine del giro con ancora due tacche (su cinque) di batteria, quindi con ancora parecchia autonomia, anche se ero prossimo ad avere una sola tacca. Diciamo che in questa modalità credo si possano fare altre 500-600 metri di dislivello.

MODALITA’ TOUR

Per me è stato sorprendente vedere quanta differenza c’è tra questa modalità e quella eco. Comincia a cambiare il modo di andare in MTB, lo sforzo fisico scende anche se, in realtà, si pedala con grande intensità. Sono arrivato al traguardo con ancora una tacca di batteria. Anche un appassionato della bici muscolare, come lo sono io, si diverte. Ecco i dati nel dettaglio.

DIFFERENZA ECO/TOUR

                             

  ECO  TOUR DIFFERENZA

T (in movimento)

2h42m

2h13

29 minuti

FC media

179 bpm

165 bpm

14 bpm

V media

15,5 km/h

18,9 km/h

3,4 km/h

Batteria rimasta

2 tacche

1 tacca

1 tacca

 

MODALITA’ TURBO

In questa modalità siamo più vicini a una moto che a una bicicletta: si affrontano e superano praticamente tutte le salite, anche le mulattiere più ripide si possono fare in sella (bisogna essere un minimo capaci, prenderci un po’ la mano), nessuno ostacolo sembra insormontabile. Purtroppo, un inconveniente tecnico alla gomma posteriore (si è tagliata) mi ha impedito di finire il giro. O meglio: sono riuscito comunque ad arrivare al termine, in qualche modo, ma i dati sono paragonabili solo fino a 15 km dal termine. Nei primi 27 km ho accumulato un vantaggio su me stesso in modalità Tour di 5 km, ovvero circa 13 minuti secondo il mio GPS. A quel punto, mi era rimasta una sola tacca di batteria, ma da lì in poi il percorso è praticamente tutto in discesa. Quindi, non avrei guadagnato probabilmente altro tempo rispetto alla modalità Tour, sarei riuscito a finire il giro come autonomia, ma in questa modalità direi che non puoi fare più dislivello.

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