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Ogni anno 320mila italiani rimangono con le chiavi del lucchetto in mano a fissare il palo spoglio dov'era legata quella bicicletta che fino a poco prima era la loro. La soluzione? Oltre a catene più grosse, sempre più persone decidono di registrare la propria bici nella speranza (vana) di dissuadere i ladri e nella speranza (più concreta) di aiutare le Forze dell'Ordine nell'identificazione del proprietario in caso di ritrovamento. Ma a quale registro e con quali garanzie? Di registri in Italia già ce ne sono diversi, gratuiti o a pagamento ma l'assenza di un punto di riferimento univoco spesso rende di poco peso l'iscrizione.
Per ovviare al problema nasce da un'idea di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) il Ciclo Registro. Un portale web dove sarà possibile registrare il numero di telaio delle biciclette vendute e produrre un certificato digitale di proprietà. Il tutto gratuitamente. Il Ciclo Registro sarà operativo dopo l'estate e nasce soprattutto per aggregare, valorizzare e far confluire in un'unica piattaforma istituzionale tutte le migliori esperienze on line già esistenti.
I vantaggi di una database unificato del parco bici circolante permetterà alle Forze dell'Ordine di identificare immediatamente un mezzo rubato e il legittimo proprietario. Inoltre, su questa base, sarà più semplice per le compagnie assicurative proporre soluzioni, prodotti e coperture specifiche per i ciclisti.
«Basterà inserire il numero di telaio, i dati del proprietario e le foto del prodotto. Nel caso delle bici nuove anche la prova di acquisto. - spiega Piero Nigrelli, Direttore Confindustria ANCMA Bici - Il sistema allora emetterà un certificato digitale di proprietà che in caso di vendita sarà trasferito da venditore tramite una password all'acquirente che cambierà i dati del proprietario del mezzo. Le bici che già sono in possesso verranno registrate nel medesimo modo, ma in caso di compravendita verranno segnalate in modo differente per far capire a chi le compra che sono bici registrate ma prive di prova di acquisto. L'idea è quella di registrare solo mezzi con numero di telaio. Chi ha una bici senza numero di telaio o è molto vecchia o è una bici comprata al supermercato a 80€ e allora non vale la pena registrarla. Non ha senso registrare una bicicletta di scarso valore (inferiore ai 400€, NDR) perché a scarso valore registrare un mezzo sul quale non si può poi applicare una polizza contro il furto. Il nostro obiettivo è quello di creare un sistema in cui i negozianti ci guadagnano perché vendono bici più costose e polizze assicurative, il cliente ci guadagna perché può permettersi finalmente di comprare la sua bici e di rendere visibile la proprietà. I costruttori ci guadagnano perché hanno una catena di rintracciabilità fino al cliente finale. In tutto questo circolo virtuoso l'unico che ci perde è il ladro».