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Dopo tanta attesa, finalmente Bosch ha presentato il suo nuovo motore elettrico per eBike: il Performance CX. Sarà disponibile in 5 diverse versioni in base al differente tipo di biciclette a pedalata assistita su cui verrà installato, e di conseguenza al differente utilizzo. Iniziamo con un po’ di numeri: il nuovo Performance CX ha 75 n/m di coppia, e il Powertube battery diventa più capiente raggiungendo i 625 Wh. Il motore, con un peso di 2,9 kg, è più leggero di quasi 1 kg rispetto al suo predecessore: tanto del rrisparmio in termini di peso è da ricercare nella nuova scocca realizzata in magnesio, ma anche nelle ridotte dimensioni. Il modello 2019 è infatti il 50% più piccolo del precedente: questi cambiamenti lo rendono l’ideale in una gamma più ampia di mezzi e più adattabile alle varie tipologie di eBike. Una flessibilità di progettazione che certamente influirà positivamente sulle prestazioni delle future bici che sceglieranno il propulsore Bosch.
Oltre che su dimensioni e peso, Bosch si è concentrata sul miglioramento delle sensazioni di guida, ed è riuscita a creare un feeling più naturale tra la pedalata dei ciclisti e l’intervento del motore elettrico. Una delle migliorie che più si percepisce è nella fase in cui il motore, raggiunti i 25 km/h, va a interrompere il proprio supporto alla pedalata: nel nuovo Performance CX il passaggio è praticamente impercettibile; come è impercettibile la resistenza del motore stesso quando si decide di non utilizzarlo e di pedalare senza il suo aiuto.
Bosch ha deciso di differenziare i motori in base all’utilizzo a cui saranno destinati. Oltre al Performance CX, che moltiplica per il 340% la spinta sui pedali, ci sono altre quattro declinazioni del nuovo propulsore.
CX - Speed
Un motore limitato a 45 km/h pensato per le bici a pedalata assistita in cui la performance velocistica è l’obiettivo principale, e che ovviamente richiedono luci, targa, assicurazione e sono equiparate a ciclomotori.
CX - Cargo
Un Performance CX che moltiplica lo sforzo del 400%, pensato per essere impiegato sulle cargo bike e in grado di spingere fino a 250 kg, eBike e rider compresi.
CX - Cargo Speed
Vedi sopra, ma fa letteralmente volare una cargo bike fino a 45 km/h.
New Performance Line
Il propulsore destinato alle eBike di media e bassa gamma, in grado di moltiplicare fino al 300% la pedalata per un utilizzo fluido e non impegnativo del mezzo.
La presentazione del nuovo CX è stata molto in stile Apple, ma poi si è saliti in sella a fare una bella pedalata. Anche se questo con un iPhone non sarebbe stato possibile, purtroppo il tempo non ci è bastato per fare una vera e propria prova, ma possiamo comunque raccontarvi quali sono state le nostre prime impressioni. Abbiamo provato un Performance CX su una MTB, e molto brevemente uno Speed CX.
Fin dalle prime pedalate è chiaro che il nuovo motore elettrico Bosch rappresenta un grande passo avanti rispetto alla generazione precedente: stupisce per quanto sia naturale la sensazione che restituisce e la fluidità con la quale la potenza del propulsore supporta la pedalata, senza che si senta la classica spinta meccanica. Il motore raggiunge rapidamente i 20 km/h in modalità Turbo, ma senza dare quella botta dell’attuale versione. Dopo i 20 km/h l’accelerazione diminuisce, e quando stacca, oltre i 25 km/h, lo fa in modo impercettibile. Con il vecchio motore Bosch quando si arrivava a 25 km/h era come sbattere contro un muro. Una sensazione che a molti ciclisti non piaceva, proprio perché spudoratamente metteva in evidenza l’intervento del motore proprio nel momento in cui questo veniva a mancare.
Dalle prime impressioni anche la rilevazione della pressione sui pedali è stata migliorata e resa più raffinata. L’erogazione della potenza nella modalità Turbo poi è meno brusca, e in generale la sensazione di erogazione della coppia è diversa: la potenza è tanta, ma pedalata e spinta s’incontrano in modo perfetto, e quindi restituiscono una sensazione di estrema naturalezza.
Il motore adesso è equipaggiato con una corona di dimensioni standard (102 mm) e anche questo contribuisce a dare una sensazione naturale alla pedalata.
Ottima anche la scorrevolezza, merito del sistema di ingranaggi interamente riprogettato: ora sono tutti metallici, caratteristica che rende la meccanica più robusta, ma anche un po’ più rumorosa. Si avverte infatti un ronzio simile a quello di un motore Shimano, ma diverso nel tono e leggermente più silenzioso: ma non silenzioso come il Brose, che utilizza invece una trasmissione a cinghia.
L’altro motore che abbiamo provato è il CX Speed, progettato per uso urbano e che sarà montato su biciclette che devono essere targate e assicurate. Il motore sembra essere lo stesso, ma il software è programmato diversamente. In strada lo Speed e sorprendentemente veloce e potente. Si raggiungono i 45 km/h davvero rapidamente, ma senza perdere quella fluidità che caratterizza tutta la gamma dei nuovi motori Bosch. Lo abbiamo provato nelle strade di Stoccarda, e dobbiamo dire che permette di muoversi con agilità e velocemente nel traffico, l’ideale per chi cerca un mezzo per il commuting cittadino.
Il nuovo motore è il 50% più piccolo e molto più leggero, e questo rende la vita più facile ai produttori di eBike, che possono più agevolmente integrare il CX nel telaio senza scendere a compromessi tra la loro creatività e le limitazioni tecniche imposte dalle dimensioni del propulsore. Anche l’estetica poi è stata maggiormente curata, perché Bosch ritiene che sia un aspetto da non trascurare e molto importante per il marketing del prodotto.
Due i display e relativi controller: uno Kiox e l’altro Cobi. Entrambi mirano a collegare meglio il ciclista a Internet, e puntano a fornire un maggior numero di dati rispetto a prima. Il display Kiox funge anche da "lucchetto digitale": lo si toglie e la bicicletta è inutilizzabile. Questo sistema è simile a quello introdotto a inizio anno da Greyp, ed è davvero una buona idea.
Non ci piace invece che lo schermo sia piazzato al centro del manubrio e che sporga di qualche centimetro: è più vulnerabile ed esposto agli urti, oltre al fatto che non a tutti i ciclisti piace che sia così evidente. Rendere facoltativa la presenza del display, a nostro avviso, sarebbe stato preferibile.
Il sistema Cobi integra anche l’interfaccia con lo smartphone, e permette di controllare la navigazione, le chiamate in entrata, la musica e altre funzioni. Tutte caratteristiche pensate specialmente per l’utilizzo in ambito cittadino, e che sicuramente vedremo sempre più svilupparsi nei prossimi mesi.
L’integrazione tra sospensioni e motore era un’innovazione che da un po’ era nell’aria, e Bosch è stata la prima azienda a realizzarla. Tecnicamente significa che le “Fox Live Valve”, sospensioni a controllo elettronico, lavoreranno insieme al motore non solo per adattarsi al meglio al tipo di terreno, ma anche per creare una sinergia con il propulsore in base agli input del pilota. Per esempio, quando il sensore di pressione del Performance CX registra una forte azione sul pedale, le sospensioni si bloccano o comunque si induriscono.
Bosch ha ridisegnato il powertube, che come sezione rimane pressoché invariato, ma diventa di qualche centimetro più lungo. Il dato però importante è che ora è da 625 Wh e ha un peso di soli 3,1 kg. Se sommiamo i 125 Wh in più alla maggior efficienza energetica del nuovo CX, il sistema Bosch guadagna molta autonomia. Anche i tempi di ricarica sono stati migliorati: basta un’ora e mezza per ricaricare al 50% la batteria. Bosch ha scelto di confermare il 36V standard, ma ora adotta un caricabatterie da 6 Ampere.
Bosch ha fatto una solida dichiarazione d’intenti con la nuova linea Performance CX, e ha spostato l’asticella più in alto. La Casa tedesca ha definito un nuovo standard di qualità: ai ciclisti offre sensazioni più fluide e ai costruttori una flessibilità progettuale mai vista prima.