TEST - BCargo. La cargo eBike all'italiana

  • Voto di Moto.it 8 / 10
Una eCargo made in Italy con motore Oli (sempre italiano) e un sistema di sterzo quasi inedito. Interessantissimo in prezzo, soprattutto in rapporto alla qualità e alla concorrenza
21 luglio 2020


Le cargo bike sono diffusissime in nord Europa. Sostituiscono un'auto familiare: servono per trasportare bambini, andare a fare la spesa, in piscina o addirittura c'è chi le usa per andare in vacanza. Vengono usate per il delivery e dal lato commerciale ci sono artigiani che la usano al posto del furgoncino per caricare prodotti e fare le consegne. In Italia è un mercato che sta crescendo, e destinato ad aumentare ulteriormente di pari passo alle ciclabili. Se ne vedono in giro parecchie soprattutto per il delivery, ma anche le famiglie iniziano ad interessarsi.

Sempre in Italia cominciano a nascere anche produttori di cargo eBike. Ed è proprio il caso di BCargo, un mezzo costruito artigianalmente a Scandicci. I tubi in acciaio vengono tagliati al laser nel bolognese, saldati e assemblati in toscana dove il veicolo viene letteralmente costruito da zero. Anche la componentistica, per quanto possibile, è di provenienza italiana, a partire dal cassone in legno che è realizzato da un artigiano fiorentino. La cappottina e i cuscini invece sono realizzati a Milano da una tappezzeria nautica.

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MOTORE  E BATTERIE

Anche il motore è italiano, prodotto da OLI a Cesena. E' un propulsore da 250W con una potenza di 80 Nm. Siamo rimasti quasi stupiti da quanto vada bene questo motore. Per fare un paragone lo possiamo comparare a un Bosch gen 3, ma è più silenzioso e l'erogazione è più dolce. Ci è piaciuta soprattutto la rapidità d'intervento, appena si inizia a pedalare il motore ci supporta fin da subito. Ha un paio di difetti: è più largo e ingombrante della maggior parte dei motori in commercio e quando oltre i 25 km/h stacca si sente che aumenta la fatica nel pedalare. Entrambi i difetti che a nostro avviso in una Cargo sono quasi trascurabili.

Il motore è alimentato da una batteria da 500 W/h che ci ha permesso di fare 65 km utilizzando prevalentemente le mappe 3 e 4 e sempre con un carico di 25 kg.

 

Ci è piaciuto molto il display, ricchissimo di informazioni e con una personalizzazione incredibile. Possiamo tenere sempre sott'occhio le informazioni che noi riteniamo più importanti, oppure averle tutte insieme in una schermata. Ci indica ovviamente la velocità, quanti km abbiamo percorso, le calorie bruciate, quanti Watt stiamo generando con le nostre gambe e quanti ne sta apportando il motore. Calcola poi quanti Watt consumiamo a km, e tanti altri parametri. Quello che però è migliorabile è il sistema di segnalazione dello stato di carica: infatti viene espresso in Watt, e sarebbe decisamente meglio che fosse espresso anche in km residui, in base alle diverse mappature.

I riding mode sono 5: al primo livello la fatica si sente, il secondo è fatto per chi è un minimo allenato; con il terzo non si percepisce quasi lo sforzo, mentre il quarto ci aiuta già parecchio ed annulla abbondantemente il peso della bici, quanto al quinto, mette letteralmente le ali alla BCargo e ci consente di raggiungere in pochi metri i 25 km/h anche se siamo a pieno carico. Quando si accende il sistema la mappa predefinita è la seconda.

COME VA

La BCargo non è ammortizzata. Ha però un telaio in acciaio che è abbastanza flessibile, e quindi incassa abbastanza bene le asperità e l'ammortizzatore nel reggisella garantisce un discreto confort. E' lunga 245 cm, pesa 34 kg ed è in grado di trasportare 180 kg (pilota più carico); le ruote sono da 26" al posteriore e da 20" all'anteriore, e gommate Schwalbe. Nella nostra bici in test abbiamo gomme tassellate, ma solitamente vengono montate gomme urban Big Apple Plus.

La particolarità più interessante di questa cargo è il sistema di sterzo. Infatti il movimento tra il manubrio e la ruota anteriore non viene trasmesso attraverso un braccetto, ma con due cavi d'acciaio. Il vantaggio è quello di avere un angolo di sterzo di 90° e quindi le manovre e i parcheggi diventano molto più semplici e veloci. Lo svantaggio è che si ha la sensazione che i comandi del manubrio siano elastici e meno precisi sull'anteriore: questo è un po' fastidioso nelle manovre lente  se si vuole impostare un po' allegramente una curva.

L'equipaggiamento in generale è più che all'altezza, e in particolare i freni a disco idraulici Tektro lavorano davvero benissimo e sono tarati in modo che il posteriore rallenti senza arrivare al bloccaggio, mente l'anteriore è più incisivo e frena con più mordente. Il cambio è uno Shimano Acera a 9 velocità.

Noi abbiamo provato l'allestimento family, ma c'è anche l'opzione delivery con cassone in alluminio, che comprende una cassa in legno totalmente impermeabile, sedili, cinture di sicurezza e cappottina, ovviamente anche questa impermeabile.

Il veicolo costa poco meno di 4.950 euro, parecchio meno delle rivali prodotte in Europa. La qualità è comparabile, e il fatto che sia in gran parte "made in Italy" è un fattore da non trascurare, anche se si dovesse aver bisogno dell'assistenza. 

Da Automoto.it