TEST - Fulgur Mula, l'anello di congiunzione tra eBike e moto da Enduro

Una bici elettrica pronto gara con un motore Polini che non fa rimpiangere la potenza e la spinta di una moto da Enduro
1 settembre 2020

La Mula di Fulgur è una bici racing da Enduro con telaio in carbonio diversa da tutte quelle che abbiamo testano fino ad ora. Abbiamo avuto l’opportunità di provare la Mula vicino a Brescia in un percorso che racchiudeva le più svariate condizioni del terreno e siamo così riusciti a testare quella che riteniamo essere una delle prime bici “serie” sul mercato ad essere dotata del motore Polini e-p3 MX.

Prodotte in Italia e dotate di una motorizzazione italiana, le Fulgur sono state ideate da Fulvio Canadelli quando il figlio non era più motivato con la moto da cross e avrebbe voluto provare qualcosa di alternativo. Si tratta di un piccolo produttore che ha focalizzato la propria attività sulla realizzazione di prodotti di qualità, personalizzabili e altamente prestazionali, oltre che su un buon servizio clienti. La Mula è una delle bici più interessanti all’interno della gamma. Sviluppata in collaborazione con Polini, utilizza il nuovo motore E-P3 MX (leggi la nostra prova) e lo coniuga in maniera racing, portando sul mercato un prodotto davvero interessante e competitivo.

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Specifiche tecniche

Telaio: full carbon con escursione di 160mm che arriva fino a 180mm (testata 170mm)

Forcella: Öhlins RXF 36 M.2 170mm

Shock: Öhlins TTX

Ruote: Fulgur RDC con pneumatici Michelin.

Cambio: SRAM GX

Freni: Formula Cura con dischi Elvedes

Motore: Polini E-P3 MX

Batteria: 500wh

Peso: 21,8 kg

Prezzo: € 9.500

Abbiamo testato una bici pronto gara. I produttori di biciclette spesso danno in prova ai giornalisti il proprio top di gamma, per attirare il pubblico, tuttavia Fulgur ha voluto sottolineare che le proprie bici personalizzate sono anche disponibili per tutti coloro i quali non volessero accontentarsi della versione standard. Abbiamo riscontrato che la qualità dei componenti è molto elevata e ci è stato persino chiesto se volessimo le sospensioni a molla o ad aria prima del test, ovviamente entrambe pluriegolabili.

Abbiamo optato per le unità ad aria poiché preferiamo la possibilità di metterle a punto, oltre al fatto che così si riesce a limare un po’ il peso. Abbiamo particolarmente apprezzato la nostra scelta così da essere riusciti a cambiare più volte il set up durante il test anche se per le competizioni le molle potrebbero risultare più affidabili. La qualità costruttiva è di alto livello, così come il set di ruote che si è dimostrato essere particolarmente robusto anche nei tratti più sconnessi e rocciosi che abbiamo affrontato.

Geometria

Con un angolo di apertura dello sterzo di 64 gradi e una reach ragionevole per la taglia L, la sensazione è quella di essere a bordo di una bici nata per le corse, anche grazie al cerchio da 29 all’anteriore e da 27,5 pollici al posteriore. Anche l’inclinazione del tubo reggisella contribuisce a questo feeling, dando un ottimo feedback durante la pedalata. Tutto è improntato verso la performance, andando a creare una bici particolarmente aggressiva in discesa ma comunque stabile nelle salite.

Il cambio è fornito da SRAM, è affidabile, tuttavia, quando si usa la modalità più potente del motore Polini il cambio viene portato al proprio limite di prestazione. Visto l’incessante sviluppo dei motori e il concomitante incremento prestazionale, SRAM e gli altri produttori di cambi dovranno aggiornare la propria offerta a breve.

Motore e batteria

Abbiamo da poco avuto la possibilità di testare in maniera approfondita il motore E-P3 che si è fatto apprezzare grazie all’ottima erogazione della potenza e alle cinque configurazioni possibili del motore.Le prime tre mappature sono assimilabili a quelle della concorrenza mentre le ultime due sono più potenti rispetto a qualunque altra mappatura presente sul mercato.  Il motore è comunque rimasto entro tutti gli standard europei per le bici elettriche, 250 W e 25 km / h di limite. Abbiamo raggiunto facilmente quel limite in salita e ci siamo trovati a pedalare oltre quella velocità. Diciamo che le prestazioni del motore sono talmente brillanti che sembra di essere in sella ad una moto.

Polini consente di ottenere la piena potenza dal motore tuttavia, se utilizzato in condizioni estreme per lunghi periodi di tempo, la temperatura della batteria incrementa sensibilmente, un po’ come le Tesla quando erano dotate della modalità Ludicrous, limitando le prestazioni fino a quando la temperatura non scende. Questa è una funzione di sicurezza obbligatoria per legge per evitare incendi e danni alla batteria. Fulgur ha sottolineato che possono anche consentire all'utente di accedere a un set up del software che permette di togliere il limite di velocità, utile nelle gare di EBX. Questo tipo di utilizzo è tuttavia limitato ai soli piloti e non può essere utilizzato su piste o strade pubbliche. Abbiamo provato brevemente questa impostazione ed è stato sorprendente.

Ad ogni modo, con un utilizzo più normale abbiamo riscontrato che il motore offre una gamma molto ampia di supporto di coppia e una spinta solida a cadenze sia basse che alte. Il motore E-P3 è un'arma segreta e riteniamo che possa alzare l’asticella nel mondo delle corse. L'autonomia e le prestazioni della batteria sono in linea con gli altri sistemi che abbiamo provato, anche se ovviamente se si utilizzano le modalità di assistenza più invasive, la batteria si scaricherà più velocemente, ma il pilota arriverà in cima prima. La batteria può essere sostituita facilmente. Durante il nostro giro di prova abbiamo percorso 43 km con una batteria più un 1/3 di una seconda batteria, ma calcolate che ci siamo inerpicati su salite ripidissime. Qualsiasi pilota serio che corre in qualunque campionato di Ebike vorrà questo motore.

Fattore da non sottovalutare, poi, è che il sistema di Polini può essere facilmente smontato e manutenuto o riparato. Se fino a qualche tempo fa c’era un adesivo che diceva di non aprire il motore, in questo caso Polini incoraggia il proprietario della bici ad eseguire riparazioni e manutenzione fai da te, offrendo in maniera semplice i vari ricambi da utilizzare. Questa scelta strizza l’occhio a chi ne fa un impiego anche agonistico, cosicché non debba spendere troppi soldi per la manutenzione dovendo affidare la bici ai tecnici.

Sui sentieri

In salita il motore Polini, abbinato alla geometria della Mula regala una sensazione di performance assoluta. La bici è riuscita ad affrontare le salite con grande disinvoltura, con un ottimo grip in ogni circostanza, anche nelle ripartenze da fermo su tratti molto ripidi, laddove con altri mezzi non saremmo riusciti. Nelle curve a bassa velocità la bici si è comportata egregiamente e si è sempre dimostrata reattiva nel momento del bisogno, arrivando senza problemi al limite dei 25 km/h. Durante una lunga salita abbiamo deciso di utilizzare la modalità di massima assistenza e siamo arrivati in un men che non si dica ai fatidici 25 km/h. Questa combinazione bici e motore annienta totalmente le salite. Tuttavia, nella guida normale, le modalità di potenza 2 e 3 sono sufficienti per offrire a qualsiasi ciclista un'esperienza molto piacevole. La resistenza del sistema è assimilabile a quella di altri sistemi sul mercato, con il rumore che è leggermente inferiore rispetto agli altri leader di mercato in normali condizioni di guida.

In discesa la Mula ha una geometria aperta e sospensioni di alta qualità. E' vero che abbiamo percorso piste che non conosciamo, ma abbiamo pensato che la bici potesse permetterci di spingerci ben oltre rispetto alle nostre qualità tecniche. Sulle discese più rocciose e sulle buche passa senza problemi, mentre lungo i sentieri più veloci e meno accidentati è molto veloce e filtra tutto con nonchalance. In curva è precisa, anche andando veloci e le prestazioni sono al top della categoria, assimilabili a quelle delle bici da enduro. In sella, infine, è facile trovare una posizione corretta e adatta ad ogni situazione Il telaio in carbonio offre una guida precisa e silenziosa senza rumori e scricchiolii.

Il set up delle sospensioni avrebbe necessitato di un’ulteriore messa a punto, ma il tempo scarseggiava. Comunque sia, anche in configurazione standard, era più che efficace. Non riteniamo che si debba incrementare la corsa a 180 mm e la configurazione che prevede 170 mm all’anteriore e 160 al posteriore è già adatta ai percorsi affrontati grazie alla combinazione con cerchi da 29 e 27,5 pollici. La ruota posteriore più piccola mantiene l'agilità della bici nelle curve più strette, mentre la ruota anteriore da 29 offre una maggiore stabilità nei tratti a percorrenza sostenuta.

Se si va veloci, però, anche la frenata dev’essere all’altezza e infatti troviamo un impianto frenante Formula cura con dischi flottanti Elvedes che permettono di sfruttare la potenza in tutta sicurezza. I freni Formula sono a nostro avviso una delle migliori opzioni disponibili in questo momento sul mercato.

A chi si rivolge

Per rispondere a questa domanda devo far ricorso al mio humor inglese: si rivolge ai giovani, ai pazzi, ai coraggiosi, alle persone serie ma anche a quelli che vogliono gareggiare. Per farla breve, questa bici è adatta a chiunque voglia cimentarsi nella declinazione più sportiva ed estrema della disciplina o a chi volesse avere un mezzo da paura da tenere al sicuro in box e da utilizzare per qualche occasione speciale.

Conclusione

Fulgur ha creato una eBike da gara che è pazzesca. Non c'è dubbio che il limite di questo mezzo sia il ciclista stesso e non la bici. Il motore è molto interessante e vogliamo provarlo ancora, oltre che iniziare a vederlo su un numero maggiore di modelli. Se siete appassionati di bici, fate gare e vi piace mettere le mani sulla parte meccanica, siamo sicuri che sià la scelta giusta per voi. Se un giorno qualcuno dovesse chiedermi di correre, non esiterei a prendere in mano il telefono per contattare Fulvio Canadelli chiedendogli di mandarmi una bici. Ultimo dettaglio, ma non meno importante… è made in Italy.

Da Automoto.it

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