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Nel 2012 Haibike ha portato sul mercato una delle primeMTB full suspended dotate di motore Bosch ed è piaciuta così tanto che era praticamente impossibile averne una in prova. Da allora il marchio Haibike è diventato sinonimo dI bici elettrica, al punto che negli USA la gente chiede di avere una Haibike - intendendo bici elettrica. E adesso, nel 2020 lanciano la All mountain 7 2021, ponendo una pietra miliare dato che adotta un motore Yamaha - che è raramente adottato dai brand più blasonati- ed è dotata di un telaio full carbon, cosa che sta mettendo un po’ di ansia alla concorrenza a causa del prezzo assolutamente competitivo.
Andiamo a dare un’occhiata più nel dettaglio al lavoro dei designers e poi a chi, nello specifico, si rivolge questo prodotto. Haibike è di proprietà del gruppo Accel, che abbiamo visitato l’anno scorso e calcolando che il gruppo ha un fatturato che sfora il miliardo di dollari, possiamo affermare che è uno o addirittuta il player di rilievo nel settore.
Telaio - Carbon, 160mm full integration.
Forcella - Fox 38 Factory Kashima 160mm
Shock - Fox DPX2
Ruote - 29"/27.5" Syntace with Maxxis Minnion DHF 2.6"/2.8"
Freni - Shimano XT - 203mm discs
Components - Haibike 780mm Bar/Stem
Sterzo - Acros Blocklock
Sella - Selle Royal Vivo
Motore - Yamaha PW-X2 250w 80 Nm
Batteria - Yamaha 600Wh - 4A charger.
Peso - 23,3 kg
Prezzo - €6.199
Dalle specifiche si evince che il prezzo, di 6.199€, sembra quasi impossibile rispetto all’elenco di componenti elencato sopra. Ve lo ripetiamo però, perché è ciò che troverete davvero in negozio: sospensione posteriore Fox Kashima DPX2 e forcella Factory Kashima, telaio full carbon, 160mm di escursione, componenti Shimano XT e freni dello stesso range a quattro pistoncini, abbinati a cerchi da 29 e 27,5 pollici.
I designer hanno giurato di non aver fatto alcun compromesso, passando una grande quantità di tempo a rifinire il telaio in carbonio, migliorando anche gli strati di fibra, così che potessero rispettare i più alti standard, dato che il telaietto posteriore, con i prototipi sviluppati lo scorso ottobre, non era riuscito a soddisfarli appieno. Matthias Rueckerl, brand manager di Haibike, ha voluto precisare che non hanno tralasciato minimamente la fase di test prima del lancio della bici. Il manager ha anche ricordato che lavorano a stretto contatto con i propri partner e che hanno una grande capacità di acquisto, avendo quindi la certezza che la bici sarà un successo, sin dall’inizio.
La qualità costruttiva del telaio è alta, tutto è integrato bene, compreso il sistema di raffreddamento ad aria del motore e la bella cover della batteria. La sospensione Fox 38 è al top di gamma e già ampiamente apprezzata, reattiva e con un ottimo comportamento sulle discese. Per quanto riguarda il set di ruote Syntance, non si può non notare il look moderno e la buona fattezza, mentre il peso totale della bici è simile a quello della concorrenza in fibra di carbonio e il tutto è assembrato in Francia.
Le componenti installate, assieme al motore Yamaha, rendono questa una bici orientata alle performance, ponendola all’interno della gamma del produttore tra la Flyon e le bici all mountain dotate di motore Bosch.
Haibike ha fatto dei grandi aggiornamenti per quanto concerne la geometria, andando ad incrementare l’angolo del tubo reggisella a 76,3 gradi, aumentandoo così la comodità di pedalata in salita. Anche il reach è stato incrementato a 461 mm, nella taglia Large, il che significa che c’è un aumento di stabilità in discesa, con più spazio di movimento. La bici regala una sensazione di novità, essendosi scrollata dalle spalle le quote ciclistiche conservative del passato. Questo è un mezzo moderno, che farà sembrare vecchie le proposte della concorrenza.
Il telaio non manca comunque di un certo family feeling con le altre bici del marchio, compreso sia il telaietto posteriore che gli attacchi per il sistema di illuminazione. Il cannotto di sterzo, poi, ha un’apertura di 65 gradi. Questa bici farà impazzire sui sentieri. Una volta montati in sella la bici pare abbastanza grossa e stabile e la geometria tollera bene diversi tipi di stile di guida e una buona possibilità di set up da parte del ciclista. La sospensione posteriore, che sfrutta quattro link, è davvero reattiva e ben tarata, è tuttouna bella sorpresa da parte di quello che solitamente è un design conservativo.
Il motore Yamaha pw-x2 è un sistema da 80nm e 250w. La penetrazione di Yamaha all’interno del mercato è stata abbastanza tenue fino ad ora, ma grazie all’adozione del sistema da parte di un brand così di rilievo, potrebbe iniziare a minacciare il resto della concorrenza.
Con un supporto alla pedalata fino al 360%, il pw-x2 offre cinque modalità di assistenza e si conferma come una power unit di rilievo. Haibike, stando ad una precedente esperienza con il produttore di motori nipponico, asserisce che sia uno dei sistemi più affidabili sul mercato. Utilizza una batteria da 600Wh, integrata, e durante i nostri test si è comportata egregiamente.
Il display montato sul manubrio è facile da consultare e da utilizzare, fornendo informazioni utili come il livello della batteria, velocità e livello di supporto alla pedalata. L’unico appunto che potremmo fare a questo display è la dimensione, un po’ troppo abbondante per un utilizzo in fuoristrada e la pasticca riflette eccessivamente la luce.
Per quanto concerne invece la comodità del controller per l’impostazione delle modalità di supporto, come succede in quasi tutti i controller di serie, non ci siamo ancora. Non capiamo perché sia così difficile sviluppare un sistema comodo, magari vedremo qualcosa di interessante per il 2022? Al momento troviamo solo delle pulsantiere aftermarket che riescano effettivamente a soddisfare le nostre aspettative.
Siamo andati un po’ a tentativi all’inizio con le modalità di assistenza, cercando di trovare il rapporto giusto tra aiuto e pendenza. Alla fine la modalità standard è quella che ci è parsa più utile. Solo in alcune delle salite più ripide abbiamo utilizzato il massimo livello di assistenza e, più in generale, siamo stati colpiti positivamente dalle diverse modalità. C’è anche una modalità Dynamic auto, che abbiamo provato in piano, ma che non abbiamo testato abbastanza a lungo. In generale ha funzionato bene ma non l’abbiamo utilizzata abbastanza per stabilire se possa essere alla stessa altezza della modalità EMTB dei sistemi Bosch.
Il consumo della batteria non si discosta da quello dei motori di nuova generazione della concorrenza e anche sulle salite più ripide il motore sembra efficiente e non abbiamo avuto alcuna ansia di rimanere a piedi grazie alla batteria da 600 Wh. Ci è anche piaciuta la segmentazione in 10 livelli della visualizzazione del livello della batteria. Dopo un’uscita di circa due ore siamo tornati alla base con circa il 10/20% della batteria, nonostante i 1.300 metri di dislivello. Siamo sinceramente colpiti.
Yamaha ha messo a punto un nuovo supporto tecnico a livello europeo che è pronto a correre in aiuto alla clientela, sempre sperando che non ce ne sia bisogno. Per i super nerd, attenzione, non c’è connettività Bluetooth e non c’è nemmeno una app. A nostro avviso, in realtà, non è una cosa negativa, riteniamo che la semplicità sia da preferire. Ovviamente però sappiamo che una parte della clientela sicuramente non sarà d’accordo con la nostra opinione.; questa è una bici sportiva, la connettività trova quindi posto su altri prodotti del marchio (Flyon per esempio), nel caso in cui doveste ritenere la tecnologia più importante rispetto alla guidabilità.
In salita la nuova geometria regala al ciclista una delle posizioni in sella più comode che abbiamo provato fino ad oggi. Dopo una salita di 1.000 metri il nostro corpo era ancora bello rilassato e la bici offre una stabilità invidiabile. Nelle lunghe salite ripide il motore Yamaha dispone di tanta potenza, assistendo molto bene. In salita la bici si dimostra agile con un supporto continuo anche pedalando piano e, per quanto riguarda il livello di rumore, è un po’ più contenuto rispetto a quello dei sistemi Bosch. Sui percorsi in piano il limite dei 25 km/h si supera con agilità, senza trovare alcuna resistenza. La bici procede molto bene e il motore si adatta egregiamente al cambio di pendenza.
In discesa, durante il nostro test a Finale Ligure e a Rincine abbiamo affrontato discese estreme. Sulle discese rocciose la bici è stabile e le sospensioni seguono bene le intenzioni del pilota, con una buona escursione. La forcella da 38 è scorrevole e si apprezza la rigidità extra sulle buche più rocciose sulle quali è più difficile saltare. Grazie all’adozione dei cerchi da 29 e 27,5 pollici, le curve più strette sono affrontabili anche a velocità elevate.
Percorrendo invece percorsi meno accidentati, abbiamo notato che il pilota ha a propria disposizione una buona quantità di spazio per trovare la posizione che più gli si addice, soprattutto spostandosi in avanti caricando sul l’anteriore così da posizionare al meglio la ruota nelle curve. In realtà è una cosa che viene naturale, non serve un grande sforzo per trovare la giusta posizione in sella, così come per affrontare i salti in discesa.
Giocare con questa bici sui sentieri, spostandola da una parte all’altra, è estremamente facile. Le ruote difficilmente perdono il contatto con il terreno, regalando un ottimo grip. I freni Shimano XT hanno funzionato bene, garantendo un’ottima frenata tutte le volte che ne avevano bisogno. La scelta degli pneumatici Maxxis è stata ottimale, consentendo di avere molto grip nelle sezioni più rocciose.
La All Mountain 7 ha un vasto range di utilizzo. Può essere impiegata come una comoda bicicletta da turismo ma anche come all mountain aggressiva. Ha un look pulito e semplice con un motore estremamente affidabile. Questo mezzo strizza l’occhio ai ciclisti moderatamente aggressivi sia ai fan, più in generale del marchio Haibike. Se siete alla ricerca di un mezzo in fibra di carbonio, dovreste prenderla seriamente in considerazione.
Rispetto alla concorrenza, il rapporto qualità, prezzo, componentistica e potenza motore è il migliore che abbiamo trovato fino ad oggi sul mercato. Il prezzo di 6.199€ è di 1.000-3.000 euro meno caro rispetto a modelli assimilabili di altri marchi. È poi disponibile anche nei negozi, così che potrete provarla e toccarla con mano prima di acquistarla. Questo è il primo passo verso un abbassamento dei prezzi per prodotti premium. Per concludere, possiamo dire che è un piacere da guidare e apre la gamma Haibike ad un pubblico più ampio, andando oltre ai soliti aficionados, ma senza estraniarli.