Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Abbiamo provato la Specialized Turbo Levo Gen 3 del 2022 nella versione S-Works per alcune settimane ed è stata un’esperienza unica. Prima di raccontarvi però come va è indispensabile soffermarsi sulle caratteristiche tecniche che rendono così particolare questa eBike.
I nuovi modelli Turbo Levo S-works e Pro hanno nuovi telai in carbonio e sono dotati del motore Specialized 2.2 da 250W in versione aggiornata. Gli aggiornamenti del propulsore comprendono una nuova cinghia di trasmissione e componenti interni più resistenti. Ovviamente anche il software è stato migliorato e il risultato è un motore che è davvero su un altro livello per quanto riguarda la potenza l’efficienza.
Spunta anche un display LCD, una mossa significativa per la LEVO, poiché in precedenza i progettisti non l’avevano mai inserito. Ma come è ovvio che sia, non si stratta solo di un modo per comunicare al ciclista le normali informazioni. Specialized ha infatti sviluppato un software che durante la guida aiuta il rider a pedalare in modo più efficiente e quindi a estendere l'autonomia della batteria.
La batteria è un'unità da 700 Wh che permette di avere un'autonomia fino a 5,5 ore o 2.500 metri di dislivello in modalità eco per un ciclista di peso medio. Le ruote in carbonio e la qualità delle sospensioni Fox 38 160mm sono una parte importante della componentistica. Abbiamo notato che è molto importante ritagliarsi un po’ di tempo tempo per fare il set up delle sospensioni e della pressione degli pneumatici per godere appieno di questa bici.
La trasmissione è la SRAM AXS senza fili, di cui faremo presto una recensione. Ha funzionato perfettamente ed è stata eccezionalmente veloce nel cambiare marcia e nel rispondere alle nostre esigenze. Nonostante i freni facciano il loro mestiere, riteniamo che, visto il prezzo, avrebbero potuto scegliere qualcosa di più particolare, comprese delle leve migliori. La finitura e la facilità di configurazione si sono allontanate leggermente da ciò che ci saremmo aspettati, Shimano XTR o Formula Cura rifletterebbero meglio il livello generale della bicicletta.
Comunque sia, una volta presa in mano, la Turbo Levo è una delle eBike con il livello di integrazione più altro e lo stesso vale per la componentistica.
Telaio - Full Carbon Fact 11 29 anteriore 27,5" posteriore 160/150mm di escursione
Forcella - Fox Float 38 Factory Kashima
Ammortizzatore posteriore - Fox Float X2 Kashima
Ruote - Traverse Carbon 29/27.5
Pneumatici- Butcher/Eliminator TRAIL
Freni - dischi Magura MT7 4 pistoni 200mm
Cambio - SRAM Eagle 12s XX1 AXS
Manubrio - Roval Traverse Carbon 780mm
Reggisella - Rockshox Reverb AXS (170mm s4)
Motore - Specialized 2.2 (basato su Brose) 250w 90nm 25km/h
Batteria - Specialized m3-700 700wh
Display - Specialized Master Mind TCU
Peso - 22,5 kg Senza pedali
Prezzo - €13.990
Grande miglioramento anche sul fronte delle geometrie. La nuova LEVO porta il comfort del pilota ad un livello mai visto prima nelle eBike. Ci sono sei impostazioni di geometria diverse a seconda delle diverse taglie. Specialized vuole che i rider possano scegliere non solo in base alla propria altezza, ma anche al proprio stile di guida. Lo scopo è garantire a tutti sensazioni ottimali offrendo regolazioni quasi personalizzate dell'angolo di sterzo e dell'altezza del movimento centrale.
Abbiamo provato la versione s4 e tutte le diverse combinazioni di geometria, abbiamo preferito l'impostazione più aggressiva e più bassa, che riflette le nostre preferenze di guida e i sentieri che abbiamo percorso. Le operazioni di set up hanno richiesto circa 10 minuti per ogni cambiamento ed è stato facile da fare, con solo l'attrezzo fornito con la bici.
Infine Specialized è passata alla combinazione 27,5 " al posteriore e 29" sull'anteriore, il che significa che è un ottimo compromesso tra efficienza di pedalata e curve veloci, come ci aspettavamo.
Questo è il motore più fluido che abbiamo provato fino ad oggi. Il motivo? L’estensivo aggiornamento del software e l'aggiornamento della trasmissione a cinghia. Il motore è sempre pronto a rispondere alla pedalata: mai fuori posto. In modalità ECO abbiamo notato che la bici non ci è mai sembrata pesantema sempre fluida e veloce.
Il nuovo display Mastermind è facile da usare e da impostare. Si può fare tutto anche tramite l'app, da cui si può effettuare anche la messa a punto dettagliata della risposta del motore. Abbiamo anche apprezzato la microregolazione che è possibile fare tenendo semplicemente premuto il pulsante di selezione della potenza per due secondi e poi fare microregolazioni con incrementi del 10%. C'è un'impostazione perfetta per ogni condizione e per ogni ciclista, qualunque sia il percorso. Il display è ottimo perché ciascuna pagina può contenere più informazioni, il che significa che il pilota non deve scorrere ogni pagina per trovare ciò che vuole.
La durata della batteria può essere riassunta dicendo che ha abbastanza autonomia per la maggior parte degli impieghi, a parte per una giornata di test molto lunga, ma eravamo stanchi prima che la batteria fosse morta. Abbiamo calcolato che su strade bianche in modalità Turbo, considerando i 90 chili del mio peso, abbiamo percorso circa 450 metri di dislivello, consumando il 35% della batteria, con una temperatura esterna di 20 gradi. Questo dato è estremamente buono e sottolinea la ciliegina sulla torta di questa bici che è la batteria, con una capacità che si attesta a circa 700wh.
La rimozione e la ricarica della batteria non richiede alcuno sforzo, anche se è necessario prestare attenzione al coperchio del connettore che può essere facilmente danneggiato se non viene chiuso correttamente e con attenzione. Specialized sta già facendo un aggiornamento per questo problema. La batteria impiega circa 3 ore per ricaricarsi completamente.
Guidare questa bici è stata un'esperienza interessante e unica. Nessun’altra bici che abbiamo provato restituisce le stesse sensazioni. È più scorrevole di qualunque altra proposta sul mercato, ma abbiamo notato che se si usa per un’andatura rilassata, dev’essere impostata per rispondere a quell’esigenza.
Abbiamo scoperto che i nostri settaggi per le sospensioni e la pressione degli pneumatici sui sentieri boschivi erano sbagliati per i sentieri veloci e asciutti pensati per l’all-mountain/Enduro. Questo perché la bici è rigida e precisa, in particolare a causa delle ruote in carbonio, oltre al telaio in carbonio.
Tuttavia, quando il set up è corretto, la Gen3 è quasi perfetta. Il processo di messa a punto ha richiesto principalmente la regolazione dello smorzamento in compressione ed estensione di alcuni clic sull'ammortizzatore e sulla forcella per ciascun percorso. Abbiamo anche usato uno pneumatico posteriore a pressione leggermente più alta di quanto abbiamo fatto finora, dato che la ruota posteriore in carbonio aveva bisogno di uno pneumatico con più supporto, abbiamo notato che con una pressione più bassa, che usavamo spesso sulle altre bici in prova, lo pneumatico si deformava più di quanto ci aspettassimo rispetto ai cerchi in lega nelle curve strette quando si applica una forza maggiore.
La potenza del motore è fluida e quando si inizia a pedalare la trazione al posteriore è ottima, non appena si applica un po’ di pressione sui pedali. I 90 Nm di coppia si apprezzano e sono ben gestibili, anche ad alte cadenze c'è un buon supporto. Nelle curve strette il posteriore è agile, grazie al fodero corto e alla ruota più piccola, ed è più nei cambi di direzione rispetto alla precedente versione da 29".
La geometria per le salite è ben bilanciata, l'anteriore non si solleva facilmente sulle salite ripide e segue con precisione i percorsi. C'è molto spazio tra la sella e il manubrio e, anche se stavamo guidando una S4(L), riteniamo che anche una S5 potrebbe essere interessante da provare
Il cambio SRAM AXS è molto veloce, ma bisogna imparare ad usarlo, dato che non c'è un collegamento via cavo che permette di "sentire" la posizione del cambio, una volta che inizia a cambiare non può fermarsi finché non ha completato il movimento. Una volta che ci si abitua, è meno faticoso e molto piacevole da usare rispetto a un sistema meccanico, non bisogna però dimenticarsi di caricare le batterie ogni settimana, o a seconda di quanto si pedala.
La Turbo Levo è più una Ebike a 360 gradi, piuttosto che una bici da downhill. In tutte le condizioni di trail che abbiamo percorso, con il giusto set up, la sensazione di guida è stata precisa e leggera. Ci siamo trovati a completare delle sezioni in maniera più precisa di quanto non avessimo mai fatto prima, tuttavia questa precisione può anche significare che qualsiasi errore del pilota viene amplificato, il nervosismo del pilota viene trasmesso al mezzo e questo influisce sulla fluidità della guida.
Ciò significa che, come abbiamo detto in precedenza, le impostazioni delle sospensioni sono fondamentali per divertirsi. Diremmo che questa bici si trova maggiormente a proprio agio sui sentieri boschivi, con salti e ostacoli e rapidi cambiamenti di direzione. Nessun'altra bici può batterla in questa categoria, su sentieri veloci e aggressivi abbiamo trovato la bici forse un po' troppo precisa, quindi il pilota ha bisogno di più esperienza e abilità per apprezzare quel tipo di percorsi, ma questa è una delle caratteristiche di una costruzione full carbon. Se sei un appassionato di downhill, Specialized ha la Turbo Kenevo.
Questa bici ha un prezzo molto alto, che si giustifica con un livello di guida superiore. Pochi ciclisti possono effettivamente apprezzarne i vantaggi, e di quei pochi, ancora meno avranno a disposizione una tale quantità di soldi per prenderne una.
Chi l’acquista non si pentirà di aver comprato questa bici, tuttavia richiede una buona dose di esperienza per ottenere il meglio. Se si è veramente appassionati, riteniamo che sia un must have da abbinare a un’altra bici.
Specialized ha creato una delle eBike tecnicamente più avanzate, altamente integrate e dalle prestazioni più fluide disponibili sul mercato. È davvero ottima. Niente che abbiamo provato prima ha lo stesso livello di silenziosità, risposta immediata e possibilità di set up. Quindi, se si vuole quel livello di prestazioni e sensazioni, bisogna essere pronti a pagare. Potrebbe essere difficile da giustificare per molti, ma questa è una delle migliori bici sul mercato. Se dovessimo confrontarla con il mondo delle moto, è paragonabile a una GSXR pronta per la pista e dalle alte prestazioni. Incredibile, ma per pochi eletti.