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Toni Bou: “Mi sono divertito molto a lavorare insieme a Stefano per sviluppare la MIG! Insieme siamo riusciti a creare una e-mtb molto bilanciata in tutte le situazioni. La MIG secondo me è l'anello di congiunzione tra bici e moto, ed unisce perfettamente la prestazione fisica e la tecnologia attenta all’ambiente”.
Questo sopra è il biglietto da visita delle nuove bici Thok. Ci teniamo a mostrarvelo come cappello introduttivo al nostro servizio, perché Toni non ha bisogno di presentazioni tra i motociclisti: venti titoli mondiali nel Trial la dicono davvero lunga sulle sue capacità, e lo rendono il motociclista più titolato della storia.
Le bici elettriche o, per meglio dire, quelle a pedalata assistita, sono un fenomeno in fortissima crescita e rappresentano il punto di congiunzione ideale tra i due mondi a due ruote. Ci riferiamo ovviamente alle bici e alle moto. Non conosciamo motociclista (in particolare enduristi e crossisti, ma la cosa vale anche per chi gira in pista) che non si alleni con la bici. La pedalata assistita estende in modo esponenziale il raggio d’azione della nostra mountain bike, facendoci superare pendenze che altrimenti ci lascerebbero con la lingua sui sassi. Certo, non elimina la fatica, ma la rende sopportabile; e così i nostri giri diventano una goduria anche quando si devono affrontare salite difficili.
Non diciamo nulla di nuovo, il fenomeno delle e-bike è ormai conclamato. Di nuova c’è invece un’azienda italiana, la Thok, che vi presentiamo su Moto.it, perché i punti di contatto col nostro mondo a motori sono davvero tanti. La Thok è un’azienda cuneese, che nasce dalla passione del campione di BMX degli anni 90 Stefano Migliorini con l’appoggio dei bravi imprenditori piemontesi, Giuseppe Bernocco e Sebastiano Astegiano (sono alla guida del Gruppo TCN, che ha oltre 300 dipendenti ed è specializzato nella produzione di particolari meccanici di altissima precisione).
Allo sviluppo hanno partecipato volti noti del nostro mondo. Partiamo dal mostro sacro del trial, Toni Bou appunto, che ha creduto sin dall’inizio nel progetto della MIG (il nome della bici si rifà al nick-name in gara di Migliorini) sino a diventarne testimonial. C’è poi la mano di Livio Suppo, ben noto team principal della Honda HRC in MotoGP, ma anche un grande appassionato di mountain bike con un discreto passato agonistico sulle moto da enduro. Livio ha seguito la nascita della e-bike italiana, e può esserne considerato il padrino a tutti gli effetti. Infine c’è Aldo Drudi, il designer della MotoGP che ha contribuito alla definizione dello stile della MIG.
Come avete visto c’è davvero tanta aria di moto in questo progetto, che non fa mistero di puntare – commercialmente – ai tanti fuoristradisti che vogliano affiancare (speriamo non sostituire…) la loro moto con una bici di questo tipo.
La Thok produrrà infatti solo e-bike, che possono essere ordinate sul sito www.thokebikes.com. Il modello di lancio si chiama MIG Limited Edition, e i 20 esemplari previsti sono già stati tutti venduti (al prezzo di 6.490 euro). Tra le sue caratteristiche riportiamo il motore Shimano STEPS E-8000, nuovo prodotto del colosso giapponese progettato per l’utilizzo sulle e-mtb (dimensioni e peso ridotti, fattore Q - distanza fra i pedali - uguale a quello di una mtb senza motore, ingombri minimi che hanno permesso di realizzare un carro posteriore da 450 mm, display di dimensioni contenute e schermo LCD a colori da 1,6”): e poi la batteria Shimano da 504 Wh, posta al di sotto del tubo obliquo e protetta da una cover in ABS per una migliore distribuzione dei pesi.
Oltre alla Limited Edition, saranno disponibili le versioni MIG e MIG R. Tutte hanno una escursione ruota anteriore di 150 mm, posteriore da 140 mm, angolo di sterzo di 66° e gomme 27.5 Plus da 2,8 pollici di larghezza. La ricarica della batteria è possibile sia smontandola che lasciandola montata sulla bici. A variare, rispetto alla MIG Limited Edition, oltre alla colorazione in grigio chiaro opaco e grafiche nere per la MIG-R, in grigio scuro opaco e grafiche rosse per la MIG, sono le componenti utilizzate per il montaggio, che rimangono di alta gamma in entrambi i modelli. Tutte le MIG verranno consegnate con due cover batteria, una rossa e una nera.
Entrambe le versioni della MIG sono già ordinabili su thokebikes.com a un prezzo di lancio (IVA inclusa) di 3.990 euro per la MIG e 4.990 euro per la MIG-R. Le consegne sono previste a partire dal mese di aprile del 2017.
Stefano Migliorini e Livio Suppo sono venuti a trovarci nella nuova redazione di Moto.it, e ci hanno presentato la prima versione della MIG prodotta. Sotto trovate la nostra intervista con le risposte che ci hanno dato.
Ragazzi, facciamo un passo indietro: cosa c’entra il team principal della Honda in MotoGP col progetto Thok?
S.M. (Stefano Migliorini): “Giro in bici da diversi anni con Livio, con cui condivido la passione per la mountain bike. La bici a pedalata assistita ci permette di affrontare gli stessi percorsi pur avendo un livello di preparazione molto diverso”.
L.S. (Livio Suppo): “Col lavoro che faccio – sono sempre all’estero per le gare o i test della Honda – per me era impossibile girare con Stefano e gli altri amici sugli stessi percorsi collinari senza soffrire come una bestia nelle salite in sella alla bici muscolare. Il bello della mountain bike sono le discese, ma in salita per me era un calvario. La bici elettrica mi ha aperto un mondo: affronto le salite con mille o duemila metri di dislivello senza farmi aspettare dagli amici. La bici a pedalata assistita può aprire nuovi scenari, è un fenomeno che può portare nuove persone verso questo mondo. Fa divertire anche le mogli e rende fattibili le salite, che di solito rappresentano la parte meno divertente nelle escursioni in bici. Ho spinto Stefano a buttarsi in questo nuovo progetto, insieme ai suoi soci, perché credo abbia delle potenzialità. Sono felice di essere stato un ispiratore e testimonial”.
S.M.: “Tante soluzioni e idee sulla bici arrivano da Livio, che rappresenta l’utente ideale. Toni Bou sicuramente ci ha dato consigli preziosi, ma Livio è il target perfetto di chi poi userà la MIG. Una bici che permette di divertirsi anche a chi la usa sporadicamente”.
L.S.: “Confermo tutto. La bici elettrica ti toglie la sofferenza delle uscite senza troppo allenamento alle spalle, ma ti lascia il sorriso soddisfatto che avevi da bambino quando usavi la bici per le prime volte”.
Come nasce il nome Thok?
S.M.: “Siamo tutti piemontesi. Quando siamo arrivati col primo prototipo, uno dei soci ha detto nel nostro dialetto “l’è un bel tocc” e da lì è nato il nome, che ci è subito piaciuto. MIG invece prende la mosse dal mio nome, quando correvo (Mr MIG, ndr). Ho pensato io alle geometrie e ai componenti, sfruttando la mia esperienza di tanti anni sui campi di gara”.
Come avete convinto Toni Bou?
S.M.: “Toni sin da ragazzino ha usato la bici da trial (BMT). Gli abbiamo fatto provare la nostra bici e gli è piaciuta subito, proprio perché rappresenta il punto di unione perfetto tra moto e bici”.
L.S.: “Sì, ho parlato io a Toni del progetto Thok e gli ho presentato Stefano. Poi tra di loro è nata la voglia di sviluppare insieme la MIG. È bello il fatto che ci siano tante cose in comune tra ciclista e motociclista, come dimostra anche il video di Moto.it con Marco Fontana insieme a Antoine Meo. D’altra parte chi va con la moto da enduro è quasi sempre anche un appassionato di mountain bike. Ci sono moltissimi ex motociclisti che vanno in bici”.
Cos’ha la MIG di diverso dalle altre e-bike?
S.M.: “La nostra bici rompe un po’ gli schemi. Ha il sistema innovativo della batteria sotto il lato obliquo, in modo da avere un baricentro molto basso e lo spazio per la borraccia. Il motore Shimano è una novità molto importante, perché è potente ma molto compatto e studiato appositamente per la mountain bike, mentre la concorrenza ha adattato motori elettrici al mondo delle mountain. Il mercato delle elettriche è esploso nel 2015/2016, ma nel 2017 ci aspettiamo il vero boom di questo segmento e per questo vogliamo esserci. E saremo tra i pochissimi col motore Shimano, che ci consente di avere un carro posteriore molto piccolo. Crediamo che sia la soluzione migliore in assoluto anche per il tipo di erogazione della potenza, che è molto naturale. Pesa meno di tre chili, e lascia la distanza tra i pedali identica quella delle bici muscolari”.
Il prezzo è allineato alla concorrenza?
S.M.: “Il prezzo delle MIG è di lancio e rimarrà tale per i primi mesi del 2017. Abbiamo un prezzo leggermente più basso rispetto a una Specialized, che ha però una batteria più piccola e non ha il motore Shimano. Il prezzo non è però la variabile più importante, perché parliamo di una bici di alta gamma, molto esclusiva e sviluppata da Toni. Se il prodotto è molto bello, il prezzo non è la prima variabile”.
Perché la scelta delle gomme Plus da 27,5 pollici?
S.M.: “Danno un grosso vantaggio. Abbiamo geometrie da bici muscolare, che si sposano benissimo con le gomme Plus, leggermente più larghe quindi, che danno aderenza e confidenza anche in discesa. Inoltre aumenta il confort. Lo step successivo potrebbe essere una bici da 29” o con escursione superiore. Vedremo più avanti in base alle richieste del mercato. Oggi la 27,5 Plus ci dà il miglior compromesso”.
Cosa c’entra Drudi?
S.M.: “Paolo Picchi, designer di Aldo Drudi che ha sposato il nostro progetto e che lavora con lui sui 3D, ha realizzato per noi le grafiche e il link dal punto di vista estetico. Geometrie e scelte tecniche, come le gomme, sono invece frutto del nostro lavoro”.
La batteria sotto il telaio risulta esposta agli urti?
S.M.: “Direi proprio di no, in quella zona non si registrano urti significativi. Se prendi anche le Cannondale, hanno la batteria ancora più in basso e non hanno avuto problemi. Al massimo si sporca, ma non prende urti. Ovviamente la batteria è impermeabile e protetta dalla sua cover”.
Tra dieci anni vedremo sui sentieri più moto da enduro o bici a pedalata assistita come la vostra MIG?
L.S.: “Good question. In Italia è sempre più difficile fare enduro. Le moto da fuoristrada saranno sempre più limitate a girare in zone appositamente individuate. Soprattutto in montagna, dove tanta gente va a piedi, persino la bici talvolta è mal vista. Qui le moto sono di fatto già vietatissime. Sarà quindi più facile regolamentare la circolazione delle bici. Le bici a pedalata assistita hanno proprio il pregio di aprire la montagna a chi finora l’ha vissuta in moto e non riusciva a viverla con la bici muscolare”.
S.M.: “ Esatto. Le bici a pedalata assistita permettono di percorrere le classiche strade che prima facevi con la moto da enduro. Penso alla Via del Sale, che con la bici muscolare sarebbe percorribile solo da chi ha un allenamento da professionista della bici. Con la nostra MIG è invece un'esperienza fantastica e fattibile per tutti”.