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Elettracker, è un nome piuttosto germanico per un progetto che in realtà parla italiano. Difficile inquadrare e definire l'opera di Giacomo Galbiati, designer e founder della GDesign. La base per questo veicolo infatti è una bicicletta, ma l'estetica e il sapore sono quelli di una moto, anzi di quelle moto che più di un secolo fa muovevano i primi passi. E forse è proprio qui il legame tra i due mondi, nel ritorno all'epoca in cui le moto erano biciclette con un motore attaccato. Ma non è tutto, Giacomo infatti lancia un ponte che collega il passato al presente e al futuro. La sua Elettracker, come facile intuire, è infatti una moto elettrica. Forse, nel rincorrere una definizione sarebbe più corretto parlare di una eBike, visti i pedali e il motore da 2,5 kW, ma con un'aspetto così sembra riduttivo chiamarla bicicletta.
I dettagli sono infatti curatissimi e i richiami storici sono numerosi. Inoltre la tecnologia è davvero ben celata o al limite decontestualizzata. I due pacchi batteria da 72 volt sono camuffati con alette di raffreddamento. Le prestazioni non sono il principale obiettivo della Elettraker, ma Galbiati parla comunque di una velocità massima intorno ai 90 km/h. L'autonomia è di 40 chilometri, ma è probabile che prima che si esauriscano le batterie sia il pilota a volersi fermare. Il comfort infatti non è al primo posto e non c'è ammortizzazione al posteriore, né sul telaio né sulla sella. All'anteriore invece aiuta una forcella Springer.
Si torna nel mondo bici quando l'occhio cade sui freni a disco, una scelta anacronistica ma necessaria viste le velocità raggiunte. Le ruote sono da 26 pollici e gommate con pneumatici bianchi. Grande lavoro è stato fatto sul manubrio rivestito interamente in pelle marrone e dotato di leve esterne per dei freni.