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In attesa che il Sachsenring tenga a battesimo la prima gara della MotoE, pochi giorni fa a Forlì è stata inaugurata la prima pista elettrica. Il Galliano Park, nato nel 1996, è stato infatti convertito alle moto zero emissioni, quindi sarà quindi possibile noleggiare e girare su speciali pit bike con motore elettrico: si tratta delle NK-E, naked con ruote da 12 pollici, realizzate dalla ThunderVolt su iniziativa di Loris Reggiani.
Per le NK-E il circuito di Forlì è metaforicamente un ritorno, più che un debutto, perché proprio lì è nata l'idea di progettare e costruire una pit-bike elettrica. «L’impianto - spiega Loris Reggiani - aveva qualche problema nelle ore di maggiore e più favorevole utilizzo, quelle serali d’estate, a causa della rumorosità. Dissi che la soluzione era semplice, quella di utilizzare moto elettriche. Ma mi resi conto che nella produzione mondiale non ne esistevano di idonee da impiegare su piste per mini e midi moto o nei kartodromi. E allora: le costruiamo! Impresa che ha richiesto più tempo delle troppo ottimistiche previsioni (i due mesi sono diventati due anni) e che ho condotto in porto assieme ai miei soci, Giuseppe Sassi, forlivese, costruttore di minimoto e MiniGP di successo, e Bruno Greppi, lecchese, da anni completamente coinvolto nella realizzazione di veicoli elettrici a due e quattro ruote».
Con una cerimonia ufficiale, martedì 2 luglio sono state consegnate le sette NK-E e il taglio del nastro tricolore è stato fatto del sindaco Gian Luca Zattini. L'onore del primo giro di pista è invece andato a Lorenzo Savadori, un vero pilota di MotoE.
«Avevo già guidato la ThunderVolt alla Fiera di Verona, ma in un padiglione con fondo liscio troppo sdrucciolevole. Qui, per la prima volta in pista, ho potuto apprezzarne le qualità, anche se con un settaggio che prevedeva una prudenziale limite di utilizzo dell’80% della potenza: è divertentissima» ha detto Savadori. «Curiosa coincidenza che tutto ciò sia avvenuto alla viglia dell’esordio nella Coppa del Mondo, dove piloteremo moto decisamente più pesanti di una MotoGP e di una SBK: non si potrà essere aggressivi in frenata, bisognerà far scorrere la moto. Non avremo problemi di consumo, e sarà strano non avere nelle orecchie il rumore del motore. Non per questo avremo la possibilità di sentire il pubblico, perché comunque il “suono” dell’aria, quello del rotolamento degli pneumatici, ci terrà compagnia. Il contrario di quanto avviene in pista con la ThunderVolt: mentre giravo riuscivo a sentire la voce delle speaker diffusa dagli altoparlanti. Anche questa silenziosità sarà un elemento di divertimento, specie per chi andrà in compagnia a girare in pista con la possibilità di scambiarsi in azione, diciamo… opinioni e incitamenti. Chissà, poi, se queste moto non diventeranno lo strumento per svezzare una futura generazione di piloti con moto elettriche, come avviene oggi per le tradizionali moto da competizione grazie alle minimoto».
Le ThunderVolt NK-E è spinta da un motore elettrico posizionato all’interno della ruota posteriore, con una potenza di 4kW nominali e un picco di 8 kW, coppia di 168 Nm, batteria di 72V a 40 Amp che può garantire in pista 30 minuti di autonomia. Ha un telaio in traliccio di tubi tondi di acciaio di derivazione agonistica, forcellone monobraccio a traliccio, ruote da 12” e freni a disco (220 mm anteriore con pinza a 4 pistoncini, e da 200 mm posteriore). Una vera MiniGP da 85 kg, supersilenziosa e “pulita”. Il prezzo di una ThunderVolt per gli operatori è di 4.900 euro più Iva.