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Non è una novità e di sicuro non è una sorpresa. Ma un po' rattrista che ci sia bisogno di ribadirlo. Certo, in un'epoca in cui è messa in discussione anche la geodesia non c'è da stupirsi che ci siano persone che sostengono che i veicoli elettrici consumino più materie prime e inquinino di più dei veicoli a combustione.
E allora, numeri alla mano, il Transport & Environment (una ONG che esamina l'impatto dei trasporti sull'ambiente) ha deciso di mettere a tacere una volta per tutte queste false informazioni. Lo ha fatto con uno studio per valutare l'impatto ambientale che hanno i veicoli spinti da batterie e quelli spinti da benzina o diesel. In particolare si è concentrato sulla quantità di risorse e materie che i due sistemi assorbono dal pianeta, oggi e anche in futuro.
La ricerca ha provato che un veicolo elettrico in Europa viene riciclato quasi nella sua totalità. In base agli obiettivi UE, circa 30 kg di metallo vengono persi nel processo di recupero delle materie prime. In pratica viene sprecato l'equivalente di un pallone da calcio di metallo. Il consumo di combustibili fossili per la ricarica delle batterie negli anni è andato via via diminuendo fino ad arrivare praticamente a zero. La quasi totalità dei fornitori di energia disponibile per la ricarica delle auto presso le colonnine si rifornisce da un mix di energie rinnovabili: eolico, idorelettrico e solare.
Al contrario un'automobile brucia mediamente 17.000 litri di benzina nella sua vita e, se dovessimo mettere uno sopra l'altro i barili di petrolio necessari a si raggiungerebbe l'altezza di un palazzo di quasi 20 piani.
Se paragonati ai veicoli a combustione quelli alimentati a batteria consumano dalle 300 alle 400 volte meno materie prime. Questo oltre ad avere un impatto enorme sull'ambiente si ripercuote anche su diversi piani geopolitici. L'Europa nello specifico sarebbe di gran lunga più indipendente da un punto di vista energetico. Inoltre, in futuro il miglioramento della tecnologia e dei processi produttivi permetteranno enormi risparmi sulle materie prime necessarie per la produzione di batterie. Servirà la metà del litio e la quantità di cobalto diminuirà di tre quarti e di un quinto quella di nichel. Inoltre nel 2035 oltre un quinto del litio e del nichel, e il 65% del cobalto, necessari per realizzare una nuova batteria potrebbero provenire dal riciclaggio.
Sempre da un calcolo T&E emerge che nel 2025 saranno disponibili 460 GWh di batterie prodotte in Europa e nel 2030 si arriverà 700 GWh, numeri che soddisferanno le necessità dei veicoli elettrici nel vecchio continente.