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Non è un mistero che Harley-Davidson stia incontrando qualche difficoltà a creare un mercato per la sua bella e innovativa LiveWire (leggi la nostra prova), la sua prima moto elettrica. Sembra che da una parte i nuovi clienti vengano scoraggiati dal costo (fanno 34.200 euro o, in U.S., 30.000 dollari) della LiveWire e che, dall'altra, gli aficionados del marchio di Milwakee non reputino abbastanza tradizionale la nuova moto, troppo silenziosa, esteticamente discutibile e sopratutto dall'autonomia limitata: fare affidamento sulla moto elettrica per risalire la china delle vendite pare non avere ancora dato i frutti sperati e, in Borsa, il titolo non decolla.
Nei momenti di panico, chiamate Superman, anzi no: chiamate Aquaman. A parte le facili battute, da qualche giorno è in rete un video dove Jason Momoa, il popolare attore interprete di Aquaman nell'omonimo film del 2018, inforca una LiveWire e rilascia il proprio parere sulla prima Harley-Davidson elettrica. Bellissimo, per noi comuni mortali, vedere che anche le star di Hollywood firmano lo scarico di responsabilità (un po' meno notare che l'abbigliamento scelto per il test non è il più sicuro...) ma molto più interessante sentire la sua opinione mutare dallo scetticismo “quando mi hanno chiesto di testare la LiveWire ho detto... eh?” all'esaltazione “it's amazing” e alla considerazione che si può aggiungere la LiveWire al proprio garage affiancandola alla propria Harley a motore a scoppio, sempre che – aggiungiamo noi – lo stipendio di local hero sia paragonabile a quello di supereroe.
Jason Momoa è un fan di Harley-Davidson, senza dubbio; ed è certamente un grande appassionato per la genuina emozione che mostra durante il video della sua visita alla factory di Milwakee, o nel toccante cortometraggio "Where the wild stomped in" ma saranno in grado il suo personaggio e il suo appeal di suscitare l'apprezzamento del pubblico sul il marchio “bar&shield” e traghettare verso la LiveWire quei motociclisti che fino ad oggi hanno preferito motociclette a motore endotermico? Il suo “è il futuro” recitato con una voce entusiasta, basterà per convincere che la mobilità andrà in questa direzione al suono di un fischio acuto? E, ancora, il più che simbolico “cinque” con un ragazzino (sembrerebbe suo figlio) mentre riconsegna la moto sarà sufficiente a far passare il messaggio della necessità per le future generazioni di sostenibilità ambientale e accaparrarsi, così, la benevolenza dei millennials cui la LiveWire sembra elettivamente destinata?