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La mobilità elettrica, a 360 gradi, è in pieno fermento: sempre più veicoli elettrici o ibridi popolano le strade, veicoli destinati non soltanto al trasporto individuale ma anche a quello delle merci e un po' alla volta anche i Marchi motociclistici più legati a pistoni e cilindri stanno aprendo alla mobilità elettrica.
Ma i punti critici per la capillare e trasversale diffusione dell'elettrico in un mercato ancora dominato dai motori a combustione interna non cambiano, e sono noti: in primo luogo capacità delle batterie e autonomia, tempi di ricarica e relative difficoltà a trovare colonnine disponibili, masse in genere più elevate, costi di acquisto maggiori. Per contro, le moto elettriche possono vantare tutti i vantaggi sulla circolazione dei mezzi “green”, un'erogazione della potenza entusiasmante e... il pieno di energia costa pochi euro.
Coloro che magari sono predisposti all'acquisto di una moto a emissioni zero possono essere però intimoriti da prezzi di listino che, per una moto elettrica di prestazioni elevate, partono dai dintorni di 20.000 euro, anche a causa dei costi industriali del pacco batterie che è un po' il nodo del rapporto tra prestazioni/autonomia/tempi di ricarica nel quale si cerca di trovare il miglior equilibrio anche in considerazione, appunto, dei costi.
Su quest'ultimo punto interviene da poco uno studio di BloombergNEF per l'organizzazione no profit Transport & Environment: il lavoro esplora i futuri andamenti dei costi per la produzione di veicoli elettrici a batteria e di veicoli con motore a combustione interna e le implicazioni per l'adozione diffusa di veicoli elettrici in Europa.
Lo studio si chiama Hitting the EV inflection point e, pur rivolgendosi in massima parte al mercato automotive nel suo complesso e non specificamente a quello motociclistico, analizza gli scenari possibili dei tempi di transizione verso una totale decarbonizzazione del traffico veicolare in Europa e, tra le altre cose, prevede che in Europa i veicoli elettrici costeranno quanto i loro concorrenti dotati di motore a combustione interna entro il biennio 2025/2027, anche se non mancano le variabili che potranno modificare in qualche modo queste scadenze.
Processi produttivi, cambi di tecnologie (pensiamo alle batterie a stato solido), costante diminuzione del costo delle batterie al litio fino ad adesso utilizzate per i veicoli elettrici e aumento della loro densità energetica, volatilità dei prezzi delle materie prime, economie di scala, andamenti della domanda, volumi produttivi e altri fattori come le future politiche che fisseranno nell'Unione i target e i tempi per la riduzione degli inquinanti potranno infatti influenzare radicalmente i prezzi finali delle moto elettriche e i tempi per arrivare alla parità del prezzo di acquisto.
Arriverà quindi a breve, secondo lo studio, il momento in cui la scelta tra un veicolo elettrico e quello endotermico sarà dettata da altri fattori, diversi dal prezzo di acquisto, e la previsione è quella di una percentuale di vendite dell'85% di veicoli elettrici in Europa entro il 2035, percentuale che salirebbe al 100% entro lo stesso anno in caso di opportune politiche atte a indirizzare il mercato.
Fonte: Transport & Envinronment, BloombergNEF