Marco Granelli: "A Milano non ci muoveremo meno, ci muoveremo meglio!"

Marco Granelli: "A Milano non ci muoveremo meno, ci muoveremo meglio!"
Il futuro di Milano raccontato dall'Assessore alla mobilità del capoluogo lombardo. Sempre più strade a 30km/h, ciclabili a creare radiali in tutta la città, spostare i parcheggi sotto terra e, sui monopattini, più sicurezza, ma in sincronia con il Governo
27 settembre 2021

Citytech è stata l'occasione per fare il punto e discutere del futuro della mobilità urbana. Si è discusso di trasporti individuali e pubblici, dei nuovi veicoli, di micro mobilità e ovviamente di sicurezza. All'appuntamento, nei due giorni di incontri, hanno partecipato rappresentanti dello sharing, delle istituzioni e l’intera business community della mobilità. Tra gli intervenuti: Alessandro Morelli, Viceministro Infrastrutture e Mobilità sostenibile; Mauro Bonaretti, Capo dipartimento Mobilità sostenibile al Ministero; Valentino Sevino, Direttore pianificazione AMAT e - immancabile - l'Assessore alla Mobilità e ai lavori pubblici di Milano, Marco Granelli.

Proprio con lui, a lato della conferenza, abbiamo avuto modo di parlare di come Milano sta gestendo e gestirà la mobilità e i problemi connessi. A partire dalla questione monopattini.
“Stiamo lavorando con ANCI e con il Governo che ha risposto bene dicendo che c’è l’intenzione di mettere dei paletti forti  sul tema della  sicurezza. Nelle prossime settimane in sede di Parlamento ci sarà una scelta. Noi come amministrazione crediamo che sia la soluzione migliore perché non ha senso fare provvedimenti singoli e quindi parteciperemo al dibattito nazionale”.

Sull’obbligo del casco in monopattino che posizione ha Milano?
“La questione sicurezza non si limita solo all’utilizzo del casco. Il casco è uno strumento molto utile, ma ovviamente va visto nel contesto di tutte le misure - velocità in primis - e anche nel contesto europeo”.

Oltre che quello della sicurezza, la micro mobilità solleva anche il problema del decoro pubblico. Come dovranno essere ripensati gli spazi delle città?
“Bisogna riconoscere che sulla strada, sia come corsia che come sosta, oggi i cittadini utilizzano l’auto, la bicicletta, il monopattino e vanno anche a piedi. Prendiamo Corso Buenos Aires: il 50% dei veicoli che passano sono auto mentre l’altro 50% è metà moto e metà bici e monopattini. Quindi anche gli spazi della sosta e gli spazi delle strade devono tener presente come è cambiato questo equilibrio. Questa è la logica di tutte le città europee e Milano non può mancare”.
 

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Togliere parcheggi per le auto è una scommessa difficile da vincere con l'opinione pubblica.
“Sì, ma è anche vero che l’opinione pubblica poi sceglie e noi oggi abbiamo in Corso Buenos Aires 10mila persone che ogni giorno utilizzano la bici e in tutta Milano dal 2019 ad oggi l’utilizzo della bici è raddoppiato. Questo vuol dire che i cittadini ci stanno. Certo bisogna sempre creare un equilibrio, la sosta dell’auto è un elemento importante. Noi stiamo spingendo perché i parcheggi siano sotto terra e che in superficie ci sia più spazio per vivere. Se aumentiamo il trasporto pubblico e se aumentiamo lo sharing, probabilmente avremo bisogno di meno auto. In Italia la media è di 65 automobili ogni 100 abitanti, a Milano sono 49 auto ogni 100 abitanti, a Parigi 30. Dobbiamo andare in questa direzione, ma dando la possibilità alle persone di muoversi. Non dobbiamo muoverci meno, dobbiamo muoverci meglio”.

Citava Parigi. La capitale francese ha abbassato i limito di velocità da 50km/h a 30.
“E’ molto utile perché negli incidenti la velocità è fondamentale, soprattutto sulle conseguenze degli incidenti. Noi ad esempio abbiamo visto che dove abbiamo messo gli autovelox è dimezzato il numero dei feriti e dove si mette una zona a 30 diminuisce il numero di feriti. Noi abbiamo un piano di raddoppio delle zone a 30 rispetto a quelle già esistenti. A differenza di Parigi noi abbiamo deciso di lavorare sui quartieri invece che su tutta la città zona 30. La città da questo punto di vista sta proprio cambiando faccia”.
 

Facciamo il punto anche sulle ciclabili.
Noi abbiamo fatto in questo anno circa 70 km di ciclabili e abbiamo un progetto per farne un altro centinaio, soprattutto lavorando sulle radiali. Non ci deve essere solo qualche km in più di ciclabile serve un disegno. Il nostro disegno è costituito da tre cerchi concentrici: la cerchia dei navigli, quella della 90-91 e la cerchia esterna della città e quindici radiali che colleghino il centro della città con tutti i quartieri, fino al primo comune vicino. Questo è il piano e, con altri finanziamenti che stanno arrivando dal Governo, contiamo di cambiare la città”.