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Manca soltanto la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per rendere operativo il decreto sulla micromobilità firmato ieri dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli.
Dalle prime informazione pare che non ci siano novità significative rispetto alla bozza che era circolata settimane fa. A questo punto la palla passa ai singoli comuni che decideranno di applicare la sperimentazione prevista e che dovranno stilare le ordinanze locali e che dovranno individuare zone e modalità di utilizzo.
Nel post sulla sua pagina facebook, Toninelli ha scritto: «Questa mattina ho definitivamente firmato il decreto Micromobilità. Questo significa che, come promesso, in tempo per l’estate può essere avviata nelle nostre città la sperimentazione su strada di monopattini elettrici, segway, monowheel e hoverboard. Si tratta di un importante passo in avanti verso una mobilità veramente green e verso un concetto di trasporto cittadino intermodale che permetta a chiunque di scegliere anche mezzi sostenibili alternativi per spostarsi sul tragitto casa-scuola-lavoro. La sperimentazione serve proprio per testare la fruibilità e l’utilizzo in ambito urbano di questi mezzi, garantendo la massima sicurezza di tutti gli utenti della strada. Spero che il maggior numero possibile di sindaci colga questa occasione e proietti la propria città nel futuro, aiutandola nella conversione verso una mobilità dolce e a zero impatto ambientale, di cui c’è grande bisogno».
Inserita nella legge di Bilancio, la norma voluta dal Governo prevede la circolazione sperimentale di hoverboard e monopattini elettrici.
Il documento, frutto di un attento lavoro che ha tenuto conto anche delle diverse richieste pervenute al Ministero da parte dell’Anci, l’associazione dei Comuni, ora verrà condiviso con amministrazioni ed enti locali, per arrivare - almeno queste sono le intenzioni del Ministero - ad una sua effettiva entrata in vigore entro la prossima estate, quando si spera possa essere avviata la sperimentazione di monopattini elettrici, Segway, monowheel e hoverboard, e comunque di tutti quei veicoli appartenenti alla categoria “dell’ultimo miglio“, utili per arrivare da casa all’autobus o dalla metro al lavoro, comunque non inquinanti e facilmente trasportabili. Come stabilito dalla legge di Bilancio, sono i sindaci a dover individuare e delimitare le aree in cui avviare la sperimentazione, disciplinando le modalità d’uso dei mezzi.
Tutto questo avviene mentre alla Camera proseguono gli approfondimenti relativi alle norme di aggiornamento del Codice della Strada, che conterrà l’introduzione della categoria "veicoli ecosostenibili": una partita delicata, visto che sul tema si rincorrono proposte diverse e tra loro spesso in contrasto, riguardanti l’inserimento di obblighi come quello dell’assicurazione o del casco, la possibilità di circolare in aree pedonali, sulle corsie preferenziali, o anche contromano.
Questo articolo è stato pubblicato il 9 aprile e aggiornato il 5 giugno