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Da veicolo destinato a cambiare (in meglio) la mobilità urbana, a potenziale pericolo per l'incolumità di chi lo usa e di quanti gli sono vicini: in pochi giorni il monopattino elettrico a Roma è passato dalla santificazione, con presenze ai massimi livelli (dalla sindaca in giù) al lancio dei diversi servizi di sharing, alla (quasi) demonizzazione, dopo i bollettini sanitari che certificano come sia in crescita esponenziale il numero di feriti in seguito ad incidenti che coinvolgono proprio questi veicoli.
La colpa, ovviamente, non è dello strumento in sé, quanto dei comportamenti sbagliati di chi lo usa: per molti, con il monopattino si può fare di tutto e si è sostanzialmente impuniti.
Un atteggiamento ovviamente da censurare senza alcuna scusa, che abbinato al fatto di usarlo a Roma, città che per la sua configurazione e lo stato delle strade (se non ci sono buche ecco i sampietrini, oppure il brecciolino) non è certo l'ideale per le piccole ruote dei monopattini, può produrre risultati potenzialmente devastanti.
In questi giorni, poi la Città Eterna è ancora deserta, con pochissimi turisti in giro e ancor meno romani a passeggio: un ulteriore incentivo a considerarsi padroni della strada, a dispetto di ogni regola.
Ecco quindi che negli ultimi giorni sono scattati controlli specifici da parte della Polizia Locale di Roma Capitale, che hanno prodotto l'erogazione di oltre 150 sanzioni amministrative per diverse violazioni alle norme previste dal Codice della Strada.
I controlli dei vigili, intensificati di sera e durante il week-end, hanno confermato che le violazioni più frequenti riguardano l’uso contemporaneo in due dello stesso monopattino, la mancanza di casco per i minorenni, l’assenza di catarifrangenti nelle ore notturne; e non sono mancate altre e più gravi infrazioni, come la guida contromano, sui marciapiedi o a monopattini affiancati. Gli importi delle multe variano dai 50 euro fino ad arrivare, nel caso di mancanze di maggior entità, a ben 500.
L’azione di controllo sul territorio cittadino è stata utilizzata anche per sensibilizzare gli utenti, spesso giovani e giovanissimi con età compresa tra 16 e 25 anni, al rispetto delle regole.