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Il Comune di Verona ha pubblicato il bando che regolamenterà per i prossimi tre anni lo sharing dei monopattini elettrici. Molte indicazioni non sono nulla di nuovo o straordinario: per esempio il limite massimo sia al numero di operatori (tre) che a quello di monopattini (1.200), o l'individuazione di aree all'interno delle quali la velocità sarà automaticamente ridotta.
Altre disposizioni invece sono più originali e potrebbero migliorare sensibilmente il rapporto tra la città e i monopattini limitando i comportamenti scorretti. Tutto parte dal fatto che chi guida sia identificabile in qualunque momento e soprattutto che sia realmente identificabile. Quindi saranno banditi nomi di fantasia e ci si potrà iscrivere al servizio solo mediante Spid o con un documenti d'identità valido. La Polizia saprà quindi chi era alla guida di ciascun monopattino. Ma non solo!
Un'altra importante novità è quella che permetterà proprio alla Polizia di monitorare in tempo reale la posizione e i percorsi di tutti i monopattini e poter così intervenire immediatamente risalendo istantaneamente al conducente.
Anche la questione parcheggi selvaggi non sarà trascurata: in centro sarà possibile concludere il noleggio solo in precise aree. In questo modo i marciapiedi rimarranno liberi dai monopattini che intralciano il passaggio dei pedoni.
“Con il nuovo bando vogliamo migliorare la micro mobilità elettrica cittadina per privilegiare i mezzi alternativi all’auto privata – ha spiegato Luca Zanotto, assessore alla Mobilità e Traffico – . L’insieme dei criteri individuati è il frutto dell'attenta analisi effettuata in questo anno e mezzo di sperimentazione. Crediamo che, nell'ottica di potenziare la mobilità sostenibile, i monopattini elettrici siano una valida alternativa all'uso dei mezzi privati. Ma in alcun modo devono essere fonte di pericolo per gli altri utenti della strada o di disagio per i residenti. Abbiamo messo a punto un bando ad hoc per dotare la città di un servizio allo stesso tempo smart, sicuro, sempre rintracciabile e rispettoso sia del decoro cittadino che delle regole del codice della strada. La Fase 3 prevede un numero limitato di operatori e di mezzi presenti, puntando a una maggiore integrazione del servizio con il resto della mobilità cittadina. Chiediamo alle aziende che i fruitori siano identificabili con assoluta precisione e, in questo, potrebbe essere utile adoperare lo Spid che certifica l’identità digitale al posto dei profili utente utilizzati fino ad ora per accedere al servizio. Sono tante e significative le novità introdotte, dalle zone in cui è vietata la circolazione ai parcheggi dedicati, dalle geolocalizzazione al call center h24. Da ultimo, ma non meno importante, la condivisione in tempo reale dei transiti e dei percorsi con la Polizia locale, quale deterrente per comportamenti impropri e scorretti".