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Sono quattro, come un poker servito, e potrebbero presto rivoluzionare la mobilità in ambito urbano: anche se li vediamo spesso in giro, al momento per il Codice della Strada risultano ancora “sconosciuti“; ma finalmente iniziato anche per loro il percorso di emersione dal buio, che presto (si spera) li porterà ad avere identica dignità, come tutti gli altri veicoli.
Grazie infatti alla pubblicazione del decreto di sperimentazione da parte del Mit (per scaricarlo, clicca qui), è iniziata la fase di verifica delle funzioni per i quattro principali attori della cosiddetta “micromobilità elettrica“, vale a dire Segway, hoverboard, monowheel e monopattini (la nostra prova del Segway ES2).
Iniziamo proprio dal decreto del Ministero: un documento ben articolato, che comprende anche schemi, disegni e descrizione dei veicoli; dettaglio non proprio banale, visto che - come si diceva all’inizio - per l’attuale Codice della Strada Segway & C. non esistono; la sperimentazione dunque sarà relativa solo a questi veicoli, e quelli non compresi nell’elenco resteranno off limits.
Come avevamo anticipato qualche giorno fa, le regole ci sono (leggi nel dettaglio) e ora tocca ai Comuni che hanno manifestato l’intenzione di avviare sul loro territorio la sperimentazione stabilire modalità operative e tempistiche dell’operazione. Queste andranno indicate in un’apposita ordinanza, redatta in base alla tabella del decreto che comprende per ogni tipo di mezzo, l'area ammessa alla circolazione (piste ciclabili, percorsi promiscui pedonali e ciclabili, aree pedonali, zone 30 km/h), e la relativa velocità consentita.
I Comuni, inoltre, dovranno installare la specifica segnaletica riportata dal decreto, ponendo particolare attenzione soprattutto nel caso di servizi a noleggio dei dispositivi in condivisione, che avranno l’obbligo di copertura assicurativa per poter assolvere il servizio.
E qui entriamo nel delicato territorio degli obblighi e delle limitazioni che lo stesso decreto impone: intanto, l’uso tassativo di giubbotti retroriflettenti durante le ore serali e notturne e la presenza del clacson, mentre il motore elettrico montato sul veicolo non potrà avere potenza superiore ai 500 watt.
Ancora, l’uso dei mezzi elettrici atipici sarà possibile solo di giorno, stante l’assenza di impianto luci obbligatorio per la loro fruizione da mezz'ora dopo il tramonto e fino all’alba e comunque quando le condizioni atmosferiche richiedano l'illuminazione; nel caso non ci sia impianto luci con faro bianco o giallo anteriore e rosso posteriore, in tali situazioni i veicoli non potranno essere usati, ma solo condotti a mano.
Questione velocità: nel caso i veicoli siano in grado di superare i 20 km/h, dovranno essere dotati di regolatore di velocità, lo stesso meccanismo che, per l’uso nelle aree pedonali, dovrà impedire di oltrepassare la soglia “da tartaruga“ dei 6 km/h.
Basteranno per garantire la pacifica convivenza tra pedoni, biciclette, monopattini classici e veicoli elettrici?
Altri elementi presenti nel decreto del MIT: sono ammessi alla sperimentazione solo i veicoli in possesso di omologazione CE (che rispettano quindi la direttiva 2006/42/CE), scelta che esclude ipso facto tutti i modelli di provenienza orientale che spesso non offrono sufficienti garanzie in termini di sicurezza per gli utilizzatori; è poi vietato in modo assoluto il trasporto di passeggeri o cose (ma neppure uno zainetto, o la borsa della spesa?) e ogni forma di traino, oltre che - ca va san dire - manovre brusche ed acrobazie alla guida.
Abbiamo lasciato per ultimo un dettaglio non certo trascurabile, anzi forse quello più clamoroso: il decreto prevede che i mezzi elettrici ammessi alla sperimentazione potranno essere condotti solo da maggiorenni; nel caso dei minorenni, è necessario che siano titolari almeno di patente categoria AM.
Quindi, niente monopattino come regalo per la Prima Comunione? Anche questa decisione rischia di provocare non pochi disagi e proteste. In ogni caso, c’è tutto il tempo per proporre modifiche ed aggiornamenti: la sperimentazione dei dispositivi di micromobilità elettrica potrà essere autorizzata dal MIT entro 12 mesi dalla data del decreto e dovrà concludersi entro i 24 mesi successivi.