Monopattini elettrici, marcia indietro. L'intervista all'ex ministro Toninelli

Monopattini elettrici, marcia indietro. L'intervista all'ex ministro Toninelli
Le regole stanno per cambiare di nuovo. Torneranno limitazioni alla circolazione molto vicine a quelle del decreto Toninelli. Cosa ne pensa l'ex titolare del Mit a cui si deve il decreto sulla micromobilità da cui tutto è iniziato?
20 gennaio 2020

In principio fu il caos: i monopattini elettrici per la legge non esistevano e ognuno faceva come voleva. Poi, con il decreto Toninelli, la circolazione è stata regolata e consentita solamente all'interno delle aree di sperimentazione delimitate dai Comuni che decidevano di aderire. I sindaci ad abbracciare la sperimentazione sono stati molto pochi e, soprattutto, le persone continuavano a usare il monopattino infischiandosene delle regole. Punirli applicando la legge significava multe da mille euro e titoloni sui giornali.

Da gennaio l'emendamento di Eugenio Comincini cancella tutto ed equipara i monopattini elettrici alle biciclette. Un'apertura necessaria per uscire dallo stallo: ora le regole ci sono (anche se quelle di un'altro mezzo) e tutti sono più tranquilli nel non rispettarle. 

Un quadro ben chiaro anche in parlamento e lo stesso Eugenio Comincini nella nostra intervista ha precisato come l'equiparazione richieda ulteriori regole. Regole che sono in arrivo e che secondo l'ex Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli andranno a stringere di nuovo la libertà d'azione dei monopattini. Si tornerà probabilmente a una situazione simile a quella precedente all'emendamento con la differenza che chi verrà colto al di fuori delle aree che delimitano la sperimentazione non sarà più multato come fosse alla guida di un mezzo a motore irregolare (con conseguente maxi multa), ma piuttosto come su una bicicletta.

Cosa ne pensa dell'equiparazione dei monopattini elettrici alle biciclette?
"Credo che sia una scelta giusta come del resto è già avvenuto in molti Paesi del nord Europa - spiega Toninelli -. Ora proveremo a migliorare la norma e specificheremo che la circolazione di questi mezzi, equiparati alle biciclette, sarà comunque possibile solo all'interno delle aree sperimentali autorizzate dai Comuni.
In questo modo si fa quindi maggiore chiarezza circa le sanzioni per chi circola fuori dalle aree sperimentali, scongiurando così interpretazioni errate delle norme da parte degli agenti di Polizia. E alla fine di questo periodo di sperimentazione, con dati ed esperienze alla mano, potremo approvare la migliore e più corretta modifica del Codice della Strada".
 

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Il suo decreto limitava l'uso del monopattino alle ciclabili e alle aree "Zona 30". Ora possono invece circolare ovunque, al pari delle biciclette. Questo, per esempio, non va a delegittimare il suo impianto?
"L'impianto del mio decreto resta intatto. Ora a differenza di prima si sa che i monopattini sono equiparati alle biciclette. Quindi non ci saranno più casi come quello di Torino dove vennero erroneamente comminate multe ingenti, equiparando il monopattino al ciclomotore".

Cosa ne pensa del mancato obbligo del casco?
"Penso che il casco vada indossato, non in virtù di un obbligo normativo, ma per l'effetto di campagne informative e di sensibilizzazione. Anche nei Paesi del nord Europa come la Danimarca infatti, dove i mezzi a due ruote sono diffusissimi, non esiste alcun obbligo di indossare il casco quando si guida una bicicletta, esistono invece campagne informative e di sensibilizzazione per gli utenti della strada che li persuadono ad indossarlo. Ovviamente questo vale anche per i monopattini elettrici per cui, applicandosi le norme di circolazione delle biciclette, l’obbligo non c’è".

Ora chiunque può acquistare e guidare un monopattino elettrico, prima non era così.
"Il mio Decreto ministeriale prevede che i dispositivi per la micromobilità elettrica possono essere condotti solo da utilizzatori che abbiano compiuto la maggiore età o, se minorenni, che siano titolari almeno di patente di categoria AM. Faremo in modo che valga ancora la regola inserira in quel decreto".

L'introduzione della misura in Legge di bilancio ha però lasciato anche tanti vuoti.
"La norma avrebbe dovuto essere più chiara, ma rappresenta comunque una scelta politica corretta. Perché di certo i monopattini non possono essere equiparati ai ciclomotori. Detto questo, confermo che la miglioreremo nel primo provvedimento utile. Nel frattempo possiamo dire che più nessun utilizzatore di monopattino rischia multe insensate".

Da Automoto.it