Monopattini. Sulle frecce il mercato insegue la legge

Monopattini. Sulle frecce il mercato insegue la legge
Dal 1° ottobre tutti i monopattini in vendita dovranno essere dotati di segnalatori di direzione. Ad oggi però sono pochissimi i modelli in vendita e la soluzione sono kit aftermarket
28 febbraio 2022

 

Con la conversione in legge del decreto-legge "milleproroghe", il Parlamento ha modificato le regole di circolazione dei monopattini elettrici. Oltre a vietare la circolazione dei monopattini fuori dai centri abitati, il Governo ha anche rimandato di tre mesi (dal primo luglio al 30 settembre 2022) l'introduzione obbligatoria degli indicatori di direzione e frenata. Dal 1° ottobre tutti i monopattini commercializzati in Italia dovranno essere dotati delle frecce e degli indicatori luminosi di frenata su entrambe le ruote. Per i monopattini già in circolazione a quella data è confermato l’obbligo di adeguarsi entro il primo gennaio 2024.

Questa la legge, ora tocca ai produttori adeguarsi per commercializzare monopattini a norma e certamente più sicuri. D'altra parte, secondo un recente sondaggio di VoiTecnology, risulta che l'89% degli intervistati si senta più sicuro se ha la possibilità di segnalare i cambi di direzione con le frecce. 

Ad oggi i modelli in vendita dotati di segnalatori a norma di legge sono ancora pochi, per non dire pochissimi (ad esempio Nilox). Chi ancora non lo ha fatto sta correndo ai ripari e alcuni offrono ai clienti dei kit da montare al monopattino in attesa di mettere a catalogo le versioni aggiornate.

Gli indicatori aftermarket non sono certo una novità
. Da tempo sono adottati e installati soprattuto nel mondo delle bici da città. Diversi produttori di luci hanno integrato nel posteriore anche le frecce azionate da un piccolo telecomando bluetooth molto simile al selettore che troviamo su moto e scooter. 

Tornando ai monopattini, molti servizi di sharing hanno annunciato di adeguare al più presto le loro flotte. Un passo importante visto che la maggior parte dei monopattini in circolazione nelle grandi città sono proprio in condivisione. 

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