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Il presidente francese Emmanuel Macron ha spiegato ieri più nei dettagli il progetto France 2030. Una programma già anticipato in un discorso il 12 luglio e con un orizzonte che va ben oltre le presidenziali dell'anno prossimo. Si tratta di un ambiziosissimo programma, una vera rivoluzione francese che ha come obiettivo quello di “adottare una strategia che permetta di innovare, produrre, esportare e quindi finanziare il nostro modello sociale”. Per farlo Macron parla di “ritrovare la strada dell’indipendenza della Francia e dell’Unione Europea” e di raccogliere quelle che sono soprattutto sfide sociali e tecnologiche. E l'idea è proprio quella di diventare leader nella tecnologia per poi sostenere le spese sociali. Si parla di investimenti dai 30 ai 50 miliardi che andranno a colmare quelli che sono i punti deboli della Francia individuati da Macron: investire nella ricerca e produrre di più.
Ovviamente al centro del dibattito c'è anche il cambiamento climatico che entra in gioco parallelamente alla produzione di veicoli green. Proprio le auto (e le moto?) a zero emissioni, secondo il presdente della Repubblica, potrebbero essere l'occasione per risollevare il declino dell'industria francese. Una spinta sarà data dai 4 miliardi che verranno assegnati proprio al comparto della mobilità elettrica. L'obiettivo da raggiungere entro il 2030 è quello di produrre 2 milioni di veicoli elettrici. In pratica la quasi totalità dei mezzi considerato che in Francia ne vengono prodotti circa 2,2 milioni l'anno.
Anche la filiera energetica (indispensabile per sostenere l'elettrificazione dei trasporti) verrà finanziata. Saranno stanziati 8 miliardi per supportare ricerca e innovazione nell'ambito energetico (nucleare, idrogeno, fonti rinnovabili). Sei miliardi invece verranno destinati all'elettronica e alla robotica.