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Zero Motorcycles è tra i leader nella produzione di moto elettriche ad alte prestazioni. Sin dalla sua fondazione ha puntato su potenza e accelerazione e su una dinamica di guida appagante, che ci aiutasse a non rimpiangere insomma le care vecchie endotermiche. Chi ha guidato una Zero ha capito di cosa stiamo parlando: scatti fulminei, tanta coppia, una ciclistica sempre più precisa di generazione in generazione. La gamma californiana da tempo si è andata ad allargarsi sia "verso l'alto" sia "verso il basso" ovvero offrendo modelli sempre più sofisticati, prestazionali e costosi ma anche cercando di catturare chi la moto la usa in città e proprio per questo può essere attratto dall'alimentazione elettrica.
Per questo sono stati offerti dei modelli limitati a 11 kW che possono così rientrare nella guida anche con patente B. Di fatto, però, sono in tutto e per tutto uguali ai modelli a potenza piena e anche se consentono un risparmio non possono di certo costare la metà. Non solo: un'altra caratteristica di tutti i modelli Zero è l'avere batterie fisse. Lavorando in alta tensione e con grandi capacità per avere il massimo dell'autonomia, i pacchi batteria delle Zero sono troppo voluminosi e pesanti per poter essere smontati dalla moto e caricati in casa, off board. Sono scelte progettuali allineate con il tipo di prodotto che si vuole proporre, ma qualcosa potrebbe cambiare.
Questo è ciò che ci suggerisce una richiesta di brevetto portato alla luce dai colleghi americani di Cycle World nel quale si vede chiaramente una motocicletta di dimensioni compatte. Non c'è nulla di definitivo nella ciclistica, ma l'impressione è che si tratti di una pocket bike ovvero di una moto con ruote presumibilmente da 12 pollici come potrebbe essere una Honda MSX Grom per intenderci o come potrebbero essere altre piccole elettriche asiatiche come la Ukko di Tromox o la Ottobike MCR.
I disegni depositati mostrano uno schema inedito per Zero Motorcycles, non solo per le dimensioni. Il motore, del quale non conosciamo i dati, si trova sotto il perno forcellone e il telaio sembra sfruttare il case della batteria come elemento stressato. Le linee tratteggiate lasciano un po' spazio però alla fantasia in quanto si tratta di elementi non definitivi. Ciò che invece è ben visibile e pare ben definito riguarda proprio il pacco batteria e le sovrastrutture. Si evince che oltre ad essere ovviamente più compatta e quindi ipotizziamo più leggera, la batteria sarà anche estraibile. Evidente dunque che Zero Motorcycles con questo progetto andrebbe ad allargare la parte più bassa e accessibile della gamma con una moto pensata per i piccoli spostamenti.
Una pocket scattante e con una guida divertente, se proposta ad un prezzo accessibile, potrebbe essere un prodotto con un buon successo in molte città congestionate sia del Vecchio Continente sia di quello asiatico. Avrebbe perciò molto senso, a nostro parere, un investimento di questo tipo per la Casa californiana che può far tesoro del grande know-how accumulato finora sia nell'hardware sia nel software ed entrare in un segmento ancora poco sfruttato per farsi notare in mercati in cui moto grosse, potenti e costose possono far più fatica.