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Kawasaki torna a far parlare della moto elettrica. Un progetto ormai decennale che sembra sempre più vicino a trasformarsi in realtà. Recentemente la Casa giapponese ha registrato una serie di brevetti (scovati da https://www.bennetts.co.uk/) che vanno a modificare alcuni dettagli del progetto che già avevamo visto a EICMA lo scorso anno.
Cambia ben poco ma sono particolari che fanno intuire la strada che Kawasaki sta imboccando. Sembra infatti che sia da escludere l'idea di avere una moto con pacco batterie sostituibile. Soluzione che avrebbe permesso di azzerare i tempi di ricarica ma molto complessa sotto l'aspetto progettuale e logistico. Ricordiamo che il pacco batterie ad oggi costituisce gran parte del peso di una moto elettrica.
Il telaio progettato per consentire una facile rimozione della batteria e delle parti elettroniche integrate permetterà di tenere distinti produzione e stoccaggio della moto e della batteria che saranno idealmente unite in ultimissima fase e pare che l'idea sia quella di affidare l'assemblaggio finale addirittura ai rivenditori.
Pur sembrando strano è una soluzione molto sensata. A differenza delle moto termiche, dove la moto viene costruita intorno al motore e al serbatoio, per i veicoli elettrici spesso la power unit viene costruita da produttori esterni o in stabilimenti diversi. Inoltre batterie e componenti elettroniche sono piuttosto delicate e spedirle separatamente ha sicuramente indiscutibili vantaggi.
Riassumendo: la moto (motore compreso) verrà quindi prodotta in uno stabilimento e la batteria in un altro. Le parti saranno spedite al rivenditore che sarà incaricato del montaggio prima di consegnare il mezzo al cliente.
Il fatto che Kawasaki stia definendo i dettagli del processo di produzione fa supporre che potremmo a breve vedere le prime moto elettriche della Casa giapponese.