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John B. Goodenough, M. Stanley Whittingham e Akira Yoshino sono solo i portatori sani del Nobel per la chimica 2019: in realtà, non sono loro i veri vincitori. Non che siano degli impostori (anzi!), ma come spesso accade, in Svezia si consegna un assegno a una persona per premiare un'idea. Che sia politica, sociale, etica... la Fondazione prende una posizione e lo fa con grande chiarezza.
Basta pensare al Nobel per la medicina assegnato nel 2012 a Gurdon (padre della clonazione), o nel 1998 a Ignarro, Murad e Robert per la reazione che sta alla base del funzionamento del Viagra. Quello per la pace ad Aung San Suu Kyi, dopo quello al Dalai Lama e prima di quello al tris Arafat, Peres e Rabin. Il Nobel punta l'attenzione su un problema e lo fa premiando chi lotta per risolverlo. Lo ha fatto per i diritti umani in generale, per i diritti delle donne, per l'assistenza medica e anche ovviamente per l'ambiente (Al Gore, nel 2007).
Quest'anno la Fondazione Nobel punta sul futuro del mondo, quello sostenibile, quello dei veicoli elettrici, degli ioni di Litio e dei Fridays for Future. (A proposito: dopo che il green ha già incassato "la Chimica", magari Greta Thunberg non vincerà "la Pace", ma l'idea, di cui anche lei è portatrice sana, ha già vinto). La tecnologia degli ioni di Litio, quella che alimenta il portatile da cui scrivo e lo smartphone o il PC su cui state leggendo, è la stessa che spinge le auto elettriche e che ha reso possibile la rivoluzione della mobilità. E' una tecnologia su cui si basa l'idea stessa del futuro, perché fino a qualche decennio fa nessuno avrebbe mai messo in discussione che il carbone e gli idrocarburi fossero il metodo più intelligente per immagazzinare e trasportare energia. Oggi invece, grazie proprio all'evolversi della tecnologia delle batterie, è possibile pensare a un futuro con una diversa spina dorsale energetica.
Il Nobel per la chimica assegnato a John B. Goodenough, M. Stanley Whittingham e Akira Yoshino non è tanto un riconoscimento al loro lavoro, quanto all'utilità che ha, e avrà, nel cambiare il mondo.
"Il premio Nobel per la chimica 2019 - recita il documento che ne motiva l'assegnazione - premia lo sviluppo della batteria agli ioni di litio. Questa batteria leggera, ricaricabile e potente è ora utilizzata in qualsiasi cosa, dai telefoni cellulari ai laptop e ai veicoli elettrici. Può anche immagazzinare quantità significative di energia, dalla solare all'eolica, rendendo possibile una società senza combustibili fossili.
Le batterie agli ioni di litio vengono utilizzate a livello globale per alimentare l'elettronica portatile che utilizziamo per comunicare, lavorare, studiare, ascoltare musica e cercare conoscenza. Le batterie agli ioni di litio hanno anche consentito lo sviluppo di auto elettriche a lungo raggio e lo stoccaggio di energia da fonti rinnovabili, come appunto l'energia solare e eolica".
Fino a poco più di un secolo fa il pianeta Terra era un sistema in equilibrio, in grado di assorbire energia e risorse, utilizzarle e rigenerarle. Il 29 luglio del 2019 è stato il primo giorno dell'anno in cui abbiamo iniziato a consumare risorse che il nostro pianeta non sarebbe stato in grado di rimpiazzare. Il premio va agli inventori di una tecnologia in grado di invertire questo processo, o, come scritto nel titolo delle motivazioni, perché "Loro hanno creato un mondo ricaricabile".