Poliziotti all'inseguimento sui mezzi in sharing. La proposta della Lega a Padova

Poliziotti all'inseguimento sui mezzi in sharing. La proposta della Lega a Padova
L'idea del consigliere leghista è quella di dotare le forze dell'ordine di una chiave elettronica in grado di sbloccare istantaneamente tutti i veicoli in sharing
24 maggio 2022

Ve lo immaginate un un vigile, magari non esattamente atletico, costretto a rincorrere un ragazzino pizzicato a commettere un piccolo reato? Nulla che necessiti una richiesta di rinforzi, ma che giustamente non si può lasciar correre. Dopo alcune centinaia di metri il ragazzino si volta e vede che il suo inseguitore è spompato e sempre più distante. Sa che l'ha fatta franca.

Ma che fare allora in questi casi? Non si può certo pretendere che tutti gli agenti di polizia abbiano una forma fisica da mezzofondista. E allora ecco la proposta del consigliere comunale di Padova Alain Luciani: dotare i vigili di una chiave elettronica in grado di sbloccare istantaneamente tutti i veicoli in sharing e permettere di concludere l'inseguimento in sella a una bici o su un monopattino.

"Questa misura, semplice da realizzare e dal costo irrisorio, potrebbe fare la differenza in molte occasioni - spiega il consigliere leghista sulle pagine di PadovaOggi - in particolare per i poliziotti e i carabinieri impegnati nella lotta allo spaccio. Questi operatori sono spesso costretti a sfiancanti inseguimenti a piedi, dall'esito incerto. Avere la possibilità di saltare al volo su una bici o un monopattino che dovesse trovarsi lungo la strada sarebbe un aiuto significativo al loro lavoro, aumentando la percentuale di successo di questi inseguimenti".

Ed ecco allora l'importanza del dettaglio tecnico dello sblocco immediato.  "Non è infatti pensabile che, mentre corre dietro a uno spacciatore - continua Luciani -, un poliziotto abbia il tempo di attivare la app e completare la procedura standard per sbloccare il mezzo: nel frattempo il delinquente avrebbe modo di dileguarsi. Serve un passepartout in grado di bypassare il sistema, semplicemente avvicinandolo a qualsiasi bici o monopattino". Insomma ogni mezzo in sharing sarebbe a disposizione, in caso di emergenza, delle forze dell'ordine per facilitarli durante gli inseguimenti più stancanti. 

"Si parla tanto di città smart - conclude -, che vuol dire intelligente, credo che l'intelligenza possa e debba essere applicata anche alla sicurezza, che resta la prima e più grave preoccupazione dei padovani".

 

Fonte: PadovaOggi.it

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