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La Commissione per i trasporti e il turismo europeo ha approvato un disegno di legge che, se passasse il vaglio anche della Commissione europea, potrebbe dare il via a una rivoluzione nel mondo delle infrastrutture di ricarica. L'idea è quella di incentivare e favorire la mobilità elettrica ovviamente, e per farlo la soluzione è quella di aumentare il numero di colonnine. La proposta è quella di piazzare una ogni 60 km. Ma non solo, pensando all'idrogeno, rilanciano con una stazione di rifornimento ogni 100 km. Numeri decisamente incompatibili con la realtà, anche e soprattutto in rapporto alle tempistiche auspicate. Si parla infatti del 2026. Uniche deroghe valgono per le isole, le zone definite ultra-periferiche e le strade poco trafficate. Diciamo che, senza una netta classificazione di queste ultime due categorie, la proposta rischia di perdere immediatamente di efficacia.
Per l'idrogeno i tempi sono più clementi, e l'obiettivo è quello di avere una stazione di rifornimento ogni 100 km entro il 2028. La commissione europea era stata più generosa in una precedente proposta che prevedeva stazioni per i veicoli a idrogeno ogni 150 km al massimo, con un orizzonte temporale del 2030.
Ben più fattibile e magari anche in tempi brevi è una sostanziale semplificazione delle ricariche. Su due cose insiste la Commissione per i trasporti e il turismo europeo: omologazione degli standard di ricarica per tutti i veicoli e prezzi chiari e ben visibili. Anche il pagamento poi dovrebbe essere semplificato e reso possibile anche in loco.