Quanto sono sicuri i veicoli connessi?

Quanto sono sicuri i veicoli connessi?
Auto, ma anche moto e scooter sono sempre più connessi. Questo comporta indubbi vantaggi, ma come possiamo evitare di mettere alla guida della nostra moto un hacker?
29 dicembre 2021

Ormai non c'è dispositivo che non sia connesso. Dall'aspirapolvere all'automobile, ogni apparato tecnologico è collegato alla rete e interconnesso. La casa è domotica e i veicoli comunicano continuamente con gli altri veicoli e con l'ambiente circostante. Magari non ce ne accorgiamo e ormai lo diamo per scontato, ma tutti questi vantaggi e comodità hanno anche un prezzo. Non parliamo di euro (€) e non vogliamo disquisire sul valore della privacy. Stiamo parlando di sicurezza. Sicurezza informatica che inevitabilmente quando parliamo di veicoli si può tradurre direttamente anche in incolumità fisica.

I parametri per esempio che regolamentano la frenata d'emergenza, la distanza di sicurezza, l'intervento dell'ABS e decine di altri parametri della nostra auto (e anche nelle moto più all'avanguardia) possono essere riprogrammati dall'esterno? Quanto sono impenetrabili le intelligenze artificiali dei mezzi di trasporto in circolazione? 

Per rispondere a queste domande e stabilire un protocollo minimo di sicurezza, l'UNECE ha sviluppato un protocollo (R155) per i mezzi di trasporto. Una sorta di standard per stabilire i requisiti minimi di impenetrabilità del sistema. Dal luglio del 2024 dovrà certificare tutti i nuovi veicoli immatricolati, ma per ora non le due ruote, che non rientrano nel provvedimento. Nonostante questo, la società Eurocybcar che si occupa di certificazioni di sicurezza, ha condotto studi e stabilito che, anche per moto e scooter, è importante che sia garantita la "sicurezza" digitale e la tutela del sistema da attacchi informatici. 

Anticipando le normative europee, Eurocybcar ha messo a punto una serie di test per proteggere anche le due ruote da 70 differenti minacce informatiche specifiche e vengono analizzati tre diversi tipi di attacchi: fisico, da remoto e attraverso le applicazioni. 

In un futuro nemmeno troppo lontano quindi, quando acquisteremo una moto, una delle voci più rilevanti potrebbe diventare proprio la valutazione di sicurezza informatica.

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