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Che la diffusione delle due ruote elettriche cominci con gli scooter è più che assodato e basta guardare ai numeri di vendita globali del settore e alle prime novità che arrivano dai grandi costruttori.
Suzuki è stata apripista con lo scooter a celle di combustibile, presentato nel 2009, visto in versione aggiornata anche a Eicma 2014 e poi sulle strade giapponesi nel 2017 dove è iniziata la fase di test. In Europa la sua omologazione era stata ottenuta già nel 2011.
La casa giapponese sta naturalmente lavorando ai modelli elettrici tradizionali e negli ultimi tempi ha depositato più brevetti relativi a moto e scooter.
Quello registrato di recente riguarda uno scooter di medie dimensioni, tuttavia l'oggetto del brevetto non è il veicolo stesso quanto alcune soluzione tecniche adottate.
La parte “estetica" è quindi puramente indicativa, mentre il cuore del brevetto è il layout del complesso motore-batteria-inverter.
Generalmente queste unità sono alloggiate in punti diversi del veicolo (il motore a volte è collegato nel mozzo posteriore), mentre in questo caso è stato scelto di compattarle per ragioni industriali e soprattutto di minore spazio occupato.
Si lascia insomma posto ai vani di carico ad esempio. Un aspetto centrale di questo brevetto è il sistema di raffreddamento ad aria forzata che deve tenere a bada le temperature non solo del motore. Ci sono quindi canalizzazioni d'aria, una ventola di raffreddamento di dimensioni adeguate e condotti per lo sfogo dell'aria calda nella parte posteriore dello scooter.
Un'altra particolarità è la trasmissione finale a catena, ma potrebbe essere sostituita da una più pratica cinghia dentata naturalmente.