Sinbon Electronics e il nuovo tassello per arrivare alle batterie intercambiabili

Sinbon Electronics e il nuovo tassello per arrivare alle batterie intercambiabili
La società di Taiwan entra nel consorzio moto SBMC con Honda, Yamaha, Piaggio e KTM. E' specializzata in impianti di ricarica e batterie condivise
18 luglio 2022

Adottare uno standard che favorisca lo scambio di batterie fra scooter, e moto, di produttori differenti. E' stato questo il primo passo alla base della nascita del consorzio per le batterie moto intercambiabili (SBMC) fondato lo scorso aprile da Honda Motor, Yamaha Motor, Gruppo Piaggio e KTM F&E (Pierer Mobility raggruppa i marchi KTM, Husqvarna e GASGAS.

Alla base c'era la volontà di accelerare lo sviluppo di un sistema ritenuto vitale per le due ruote elettriche, definendo le specifiche tecniche standard per i veicoli appartenenti alla categoria “L”, ovvero ciclomotori, motocicli e altri veicoli a motore con tre o quattro ruote.
In questo modo autonomia e tempi di rifornimento – più che di ricarica di fatto - ne trarranno beneficio.

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Nel consorzio è entrata pochi giorni fa la società taiwanese Sinbon Electronics, che parteciperà attivamente alla progettazione di specifiche comuni con l'interfaccia di ricarica condivisa da batterie, infrastrutture di ricarica e veicoli.
L'ambizione del consorzio è promuovere specifiche comuni internazionali affinché diventino standard di riferimento per accumulatori e infrastrutture di ricarica.

Sinbon ha già immesso sul mercato oltre 800.000 batterie condivise e fornitrice di quattro delle prime dieci società mondiali di ricarica per veicoli.

“Sinbon fornirà al consorzio un progetto innovativo – ha detto Barrie Ryan, presidente della filiale europea della società - che può aiutare a ottenere il massimo input/output elettrico, estendendo l'autonomia di guida e la ricarica, oltre che fornire la conoscenza produttiva per ridurre i costi dei veicoli e delle infrastrutture per arrivare a una efficiente piattaforma comune”.

Aumentare l'autonomia, ridurre i tempi di ricarica e i costi rappresenta l'obiettivo numero uno quando si tratta di mobilità elettrica, specialmente su due ruote, dato che questi sono i maggiori punti deboli della tecnologia attuale.