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Al Salone di Milano EICMA 2018 Cardo annuncia la sua partnership con JBL: una collaborazione che, dato l'impiego sempre più pervasivo dei sistemi di comunicazione tanto per la connessione quanto per l'ascolto di musica, ha diversi risvolti virtuosi. Da un lato, l'esperienza JBL nel campo dell'alta fedeltà audio (fa parte del gruppo Harman, che comprende anche Harman Kardon e Infinity Audio) è garanzia del massimo impegno nella qualità del suono, dall'altro la tecnologia Cardo - che ha aggiornato i modelli top di gamma Freecom e Packtalk - si evolve ulteriormente per diventare ancora più performante e semplice. Ne abbiamo parlato con Olivier Bourdeau, di Harman/JBL, e con Liat Sade Lavan di Cardo, per capire caratteristiche e prospettive di questa unione.
Cardo, azienda israeliana leader del settore (ve ne abbiamo parlato qualche tempo fa qui) punta da sempre a spostare più in alto il riferimento di categoria, andando oltre i limiti degli standard tecnologici - come ha fatto superando le limitazioni imposte dal Bluetooth con il sistema Dynamic Mesh sulla gamma Packtalk - o l'adozione del controllo attraverso rotella invece che con i tradizionali pulsanti.
Per migliorare anche sotto il profilo della qualità audio, Cardo si è quindi rivolta al gruppo Harman, già esperta in termini di soluzioni automotive sia con JBL che con Harman Kardon, per mettere a punto le caratteristiche dei diffusori da utilizzare all'interno del casco per "combattere" contro rumori aerodinamici ed offrire un suono di qualità superiore in un ambiente ostico come - appunto - l'interno di un casco. Un ambiente dove, tipicamente, i suoni più bassi vengono penalizzati sensibilmente tanto dalle caratteristiche intrinseche (imbottiture e conformazione generale) quanto dalle dimensioni per forza ridotte dei diffusori stessi.
Una caratteristica che viene spontaneo associare alla riproduzione musicale, ma che in effetti ha diversi benefici collaterali anche in quelli più tradizionalmente associati all'uso dell'interfono: l'intelligibilità delle parole del compagno di viaggio, ma anche delle indicazioni del navigatore o in generale del computer di bordo, è alla fine un fattore di sicurezza nella misura in cui riduce distrazioni e perdite di concentrazione.
Il sistema consente anche di regolare l'equalizzazione secondo tre profili predefiniti attraverso l'app mobile Cardo, indispensabile peraltro per gestire tutte le funzionalità di connettività DMC e tutte le potenzialità. E tutte le funzionalità vengono gestite con comando vocale (attivato con la frase "Ciao Cardo") che non si affida a un supporto online e dunque è in grado di supportarvi anche in assenza di connessione dati. E naturalmente, è possibile utilizzare le funzionalità Apple o Google con gli ormai consueti "OK Google" o "Hey Siri".
Vista la presenza di due esperti abbiamo anche colto l'occasione di chiedergli in merito alle potenzialità future: chi viaggia un po', o comunque usa interfono nei trasferimenti extraurbani su tragitti non troppo brevi sa bene come debba sopportare il compromesso fra la rumorosità aerodinamica (che utilizzando tappi per le orecchie si riduce in maniera sostanziale) e la possibilità di comunicare, ascoltare le indicazioni del navigatore oppure musica.
Dal momento che le tecnologie di cancellazione del rumore - attraverso tappi per le orecchie che filtrano selettivamente le onde sonore oppure con le cuffie, ormai diffusissime - viene da chiedere se queste soluzioni siano applicabili anche a prodotti come quelli che stiamo esaminando. La risposta, con un sorriso che la dice lunga, viene da Olivier, che giustamente mette le mani avanti chiarendo come sia impossibile - e anche pericoloso - filtrare completamente la rumorosità esterna in un ambiente come il casco. Ma le prospettive ci sono, e sono allo studio. Restate sintonizzati.