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A otto anni dalla presentazione della prima versione della Ducati Diavel, rimasta fino ad oggi quasi immutata tranne qualche aggiornamento alla piattaforma motoristica, la Power Cruiser Ducati si aggiorna al Salone di Milano EICMA 2018, adottando il motore da 1.262cc che aveva debuttato due anni fa sulla sorella XDiavel, naturalmente rivisto nell'erogazione per aumentare di un filo la potenza e adattarlo all'uso di una declinazione comunque un filo più sportiva e dinamica rispetto alla XDiavel.
Esteticamente la Ducati Diavel 1260 rimane, inconfondibilmente, una Diavel, caratterizzata dalle masse tutte concentrate sull'anteriore e dallo pneumatico posteriore da 240mm che domina la visuale da dietro. Sono cambiate le cover del serbatoio, le prese d'aria in alluminio spazzolato e le cover laterali del radiatore, che come in passato integrano gli indicatori di direzione a sviluppo verticale, evoluti in questa nuova versione e denominati light blade.
Nella versione Diavel S i gruppi ottici sono entrambi Full LED, con alternanza automatica fra luce diurna e notturna. Rimane naturalmente l'accensione keyless, e si aggiorna il cruscotto - sempre caratterizzato da blocchetto spie separato e posizionato sul serbatoio - con il nuovo pannello TFT in cui viene integrata la connettività Ducati Multimedia System.
La nuova Diavel 1260 riceve quindi il bicilindrico Ducati Testastretta DVT da 1262 cc a distribuzione desmodromica, doppia accensione e fasatura variabile DVT, in questa configurazione con potenza massima di 159cv a 9.500 giri e coppia massima (da rimorchiatore) di 129Nm a 7.500. L'alimentazione è affidata a un impianto ride-by-wire Bosch, con corpi farfallati a sezione ellittica dal diametro corrispondente di 56mm.
Il pacchetto elettronico vede l'arrivo della piattaforma inerziale a 6 assi che consente l'implementazione dei sistemi Ducati Traction Control EVO, Ducati Power Launch EVO, Ducati Wheelie Control EVO nonché naturalmente dell'ABS con funzione cornering.
Gli intervalli di manutenzione sono stati contenuti in 15.000km per la manutenzione ordinaria, mentre si parla di 30.000km per il più impegnativo Desmo Service con il controllo del gioco valvole.
Il telaio rimane il classico traliccio in tubi d’acciaio con motore come elemento stressato, con forcellone monobraccio fuso in alluminio collegato attraverso due piastre forgiate nello stesso materiale. L'interasse è pari a 1.600 mm, l’inclinazione del cannotto di sterzo di 27° e l’avancorsa di 120 mm.
Il comparto sospensioni, come tradizione Ducati, segna una differenziazione fra il modello standard e il 1260S, con la versione 1260 dotata di forcella da 50 mm di diametro completamente regolabile con registri separati fra estensione e compressione sui due steli e monoammortizzatore posteriore regolabile in precarico molla ed estensione. Il Diavel 1260 S invece può contare su forcella Öhlins da 48 mm di diametro completamente regolabile e un ammortizzatore Öhlins, sempre completamente regolabile.
L'impianto frenante del Diavel 1260 conta su freni Brembo con pinze monoblocco radiali M4.32 (M50 monoblocco sulla versione S) mentre al posteriore troviamo un disco da 265 mm. Altra differenza si trova nei cerchi, con il Diavel 1260 dotato di cerchi a quattordici razze, il 1260S è dotato di cerchi a dieci razze con superfici lavorate a macchina. Le misure degli pneumatici sono invariate, con l'anteriore da 120/70 ZR17 e il mostruoso posteriore da 240/45 ZR17, entrambe Pirelli Diablo Rosso III.
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