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Il Team Althea ha confermato il proprio accordo con la BMW, ma ha cambiato pilota.
Torres è passato alla MV, quindi Genesio Bevilacqua non si è lasciato sfuggire un pilota giovane, ma già esperto come Loris Baz, che dopo tre anni trascorsi in MotoGP ha deciso di tornare a correre con le derivate dalla serie. Al momento della nostra intervista mancava l’ufficialità, ma l’accordo tra il giovane pilota francese ed il team Althea è ormai cosa fatta.
In precedenza, il vulcanico imprenditore di Civita Castellana aveva avuto dei contatti con Sylvain Guintoli e con la Suzuki, ma il campione del mondo Superbike 2014 ha poi deciso di proseguire il proprio compito di collaudatore proprio per il produttore giapponese, che non si impegnerà ancora in forma ufficiale in Superbike.
Il team di Bevilacqua sarà impegnato anche nell’Europeo Stock 1000, vinto nel 2016 con Raffaele De Rosa, e nel CIV Moto3, titolo che quest’anno è sfuggito per un soffio al giovane Kevin Zannoni, pilota di quella scuderia Althea che ha ormai creato una vera e propria filiera che parte dalla Moto3 per arrivare alla Superbike, attraverso la Stock 1000: decisamente una valida opportunità per i giovani piloti italiani, che possono contare sul lavoro e sull’esperienza di Michel Fabrizio, team manager della squadra impegnata nel CIV.
E proprio parlando di Fabrizio, Genesio non esclude un suo impegno non solo in veste di collaudatore, ma anche di pilota, visto che l’ex ufficiale Ducati è ancora giovane (33 anni) ed ha ancora tanta voglia di gareggiare.
Il proprietario del team Althea è stato uno dei promotori delle nuove regole tecniche della Superbike che sono state introdotte dalla Dorna. Per Genesio, può sembrare antisportivo penalizzare o bloccare lo sviluppo delle moto ufficiali, ma qualcosa senza dubbio andava fatto, affinché le gare tornassero ad essere spettacolari. “Se non si pone un freno alle Case ufficiali – questo il suo pensiero - il divario con i privati diventerà sempre più ampio, sino a divenire del tutto insostenibile per le squadre che dispongono di budget di gran lunga inferiori rispetto a quelli delle Case produttrici”.
Ben vengano quindi, la centralina unica (2019) ed i limiti alle moto ritenute più competitive, se servono a rilanciare la Superbike.