Marco Chini (Honda): “Sono favorevole alla riduzione dei giri motore in SBK”

Dopo una stagione difficile, caratterizzata dalla perdita di Nicky Hayden, il manager di Honda Europe guarda con ottimismo al futuro, e crede nel potenziale del neo arrivato Leon Camier e della CBR-RR Fireblade
27 novembre 2017

E’ stata una stagione molto difficile per Marco Chini – responsabile Superbike di Honda Europe - e per tutto il team Honda Red Bull, non solo per le difficoltà derivanti da una moto completamente nuova e da sviluppare, ma soprattutto per quanto è successo a Nicky Hayden.
La perdita del campione americano ha gettato nello sconforto tutta la squadra, che ha comunque saputo ritrovare le motivazioni per continuare a lavorare e a dare il massimo anche nel ricordo di Kentucky Kid, che per Chini era “il pilota trainante del progetto”.

Per quanto riguarda il prossimo anno, il pilota di punta sarà Leon Camier, mentre resta ancora da definire il suo compagno di squadra, anche se prende sempre più corpo la conferma dell’americano Jake Gagne, che quest’anno ha corso alcune gare con il team olandese ed è ben visto sia dalla Casa giapponese che dal main sponsor Red Bull.

Marco ci conferma inoltre una delle novità della prossima stagione: riguarda il team Triple M Racing, che farà il grande salto dal campionato Stock 1000 a quello Superbike utilizzando una CBR1000RR, dando così una mano al team ufficiale nello sviluppo della moto.
C’è ottimismo per quanto riguarda il lavoro da svolgere sulla nuova Honda, che dal prossimo anno utilizzerà una centralina elettronica Magneti Marelli (uniformandosi così alla maggior parte delle altre squadre Superbike) e che godrà di un maggior interesse da parte della Casa madre, maggiormente coinvolta con la Superbike ed il team Red Bull. In Giappone la moto ha fatto molto bene, vincendo il campionato nazionale con Takahashi e confermando tutto il suo potenziale.

Chini ci parla anche dei nuovi regolamenti che FMI e Dorna introdurranno nel 2018. A suo parere, la riduzione dei giri motore va nelle direzione giusta, riavvicinando il campionato al suo spirito originario, che è poi quello di mettere in pista moto vicine alla serie e non elaborati e costosi prototipi.
Questa sarà una delle regole che renderanno le gare più appassionanti, ma il manager della Casa alata non è invece d’accordo con altri regolamenti introdotti, che sono molto complicati e di difficile comprensione per il pubblico.

 

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Argomenti