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Il passaggio dagli scafi tradizionali ai catamarani ha rivoluzionato la Coppa America. Le prestazioni sono aumentate vertiginosamente, le velocità quasi raddoppiate, e con esse il pericolo per gli equipaggi. Dainese, che fin dai primi anni ha visto nella sua tecnologia D-Air una vera e propria piattaforma esportabile verso tutti gli sport d’azione, ha risposto volentieri alle richieste di Max Sirena, velista ex Luna Rossa ed ora in forza a New Zealand, che sulla base della sua esperienza motociclistica ha pensato bene di rivolgersi ad uno specialista della protezione come l’azienda vicentina per risolvere il problema della sicurezza a bordo.
Dainese non si è fatta pregare: il bisogno di sicurezza evidenziato da Sirena ha trovato nell’AD Cristiano Silei un interlocutore determinato a risolvere queste problematiche, per filosofia aziendale ma anche perché – questo lo diciamo noi – è evidente come tutta l’esperienza che si può raccogliere in ambiti spesso diversissimi contribuisca ad accrescere il patrimonio di conoscenza dell’azienda che, a sua volta, consente di evolvere costantemente le prestazioni degli algoritmi che governano il sistema D-Air.
L’introduzione di questi sistemi ha cambiato profondamente da un lato le abitudini dei velisti, che ora indossano indumenti molto diversi, più tecnici e sofisticati, ma anche sicuramente più impegnativi rispetto a prima, dall’altro la tecnologia del D-Air, perché a Vicenza hanno dovuto fare i conti con un ambito le cui esigenze – due per tutte: il galleggiamento e l’impermeabilità – erano finora sconosciute nel mondo moto, sci ed equitazione.
Max Sirena ce ne parla raccontandoci il mondo della vela visto in prima persona, ma anche quello della moto: endurista per passione, il riminese ci offre un bello spaccato di un mondo in cui la velocità sta prendendo piede almeno quanto in quello del motociclismo.