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Ciao a tutti! Eicma è subito qui, da giovedì è aperta al pubblico, e per chi ha la passione che brucia dentro è sempre un momento emozionante. E’ il momento dei sogni: le moto sono talmente belle –tutte- che soltanto il vederle, così tante e così nuove sotto i riflettori, è uno spettacolo che ti fa battere il cuore e accelerare il passo senza volerlo. Quanti “saloni della moto” avrò vissuto nella mia vita? Tanti, troppi, non perdo una edizione dal ’61, fin da quando ero un ragazzino di tredici anni. Allora ero uno dei più giovani “visitatori” – non avevo nemmeno l’età ma mi portavo avanti con la collezione dei depliants - adesso (maledizione!) sono tra i meno giovani. Ma non è cambiato niente. Quasi niente.
La moto è rimasta più o meno quella. Le dimensioni sono aumentate tanto, le prestazioni anche di più, l’elettronica pervade tutto, spesso il serbatoio del carburante ha cambiato posto; ma di base la moto è sempre lo stesso oggetto che annulla il peso e non sta in piedi da solo, che vuole passione e talento per essere capito e guidato. Insomma, la nostra assoluta meraviglia. Siamo cambiati noi, piuttosto, è cambiata tanto la società e purtroppo non ne siamo così entusiasti: si cresceva in fretta, sembrava che si potesse crescere ancora di più e invece... Ma bando alle nostalgie, la moto è il nostro fuoco ed è sempre lì: nuova o vecchia, grande o piccola, basta che si accenda e ogni tanto si possa andare.
Ad Eicma saremo, noi di Moto.it, sempre sul pezzo: ci si incontrerà nei vari padiglioni o saremo raggiungibili allo stand, magari bisognerà attendere qualche minuto per poter fare una foto insieme, e naturalmente saremo puntuali sul sito con tutte le novità e le interviste. Le facce le conoscete, anche nella folla ci si potrà ritrovare facilmente.
E ci sarà un posto, uno stand particolare, uno di quelli in assoluto più assediati dal pubblico, che avvicinerò con un misto di timore e di fiducia. MV Agusta. Per la prima volta dopo tantissimi anni, manca un Castiglioni da ascoltare. MV senza Castiglioni è una cosa aliena, e anche se il giovane Giovanni non era il padre Claudio e non aveva la stessa straordinaria comunicativa, restava un rito e un piacere scambiare ogni anno qualche chiacchiera con lui. Non ci sarà un Castiglioni.
Oggi è Timur Sardarov il riferimento per MV Agusta. Un imprenditore russo che ancora non conosco e che potrà certamente far bene con il supporto di Massimo Bordi e Paolo Bettin. Il primo, ingegnere, è il vice presidente, ben noto per essere stato a suo tempo progettista Ducati, il secondo è il direttore finanziario, e le novità che vedrete in Eicma sono tante. Gli obiettivi sono ambiziosi, l’amore per il marchio è sempre enorme non soltanto in Italia e il nuovo vertice sarà all’altezza della missione, ma è innegabile: con la famiglia Castiglioni si fa da parte un pezzo della nostra storia.
Claudio Castiglioni era un visionario, il più coraggioso che abbia mai conosciuto. Sapeva leggere il futuro, amava la moto, una forza della natura, l’ottimismo fatto imprenditore anche quando le cose si mettevano male. Un protagonista assoluto nella storia della Cagiva, poi nel rilancio della Ducati, infine della MV Agusta. Di cose grandi ne ha fatte tante, e la più grande, almeno per me, è stata reinventare la moto sportiva italiana insieme a Massimo Tamburini. Di questo sarò sempre grato alla famiglia Castiglioni e se i risultati finanziari non sono stati sempre proporzionati all’entusiasmo, pazienza, ce ne siamo ormai fatti una ragione. Adesso si volta pagina, la MV Agusta riparte con nuove energie e con tante novità. E tutto il nostro affetto.