Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Ciao a tutti! Domenica sera, chiusa l’Esposizione Internazionale della moto, mi sono sentito come la guardia che al buio infila il lucchetto nell’ultimo cancello quando è uscito l’ultimo furgone. “Anche questa è passata”. E’ faticoso, presentarsi tutti i giorni alle nove e smontare alla sera, tanto che sabato notte ho fatto un sogno: entro una sola settimana avrei dovuto saldare il mio debito con la Suzuki Italia. Quattordicimila euro. Io ero sicuro di aver pagato tutta la moto, ma il concessionario mi presentava un cartoncino scritto a mano, un po’ a biro e un po’ a matita: tra il dare e l’avere, risultava che avessi pagato circa 1.200 euro. Per fortuna interveniva il direttore di Moto.it che mi diceva di star tranquillo, avremmo fatto un’inchiesta, un bel servizio per i lettori, perché era probabile che la Suzuki avesse messo un chip in tutte le sue moto per sballare i conti dei clienti e farli scucire il doppio.
Mi perdonerà la Suzuki, con la quale non ho sospesi di nessun genere, qui è colpa del salone, dello stress, delle centraline elettroniche farlocche e della cattiva digestione. Tanto che domenica notte, invece, salivo sulla statale della Cisa con Bradley Smith e Max Temporali: tre moto piccole, al buio, fari debolissimi e diversi lupi che attraversavano la strada. In cima mi fermavo, Smith arrivava subito dopo e Temporali niente. Sarà caduto? Se lo saranno sbranato i lupi? Tornavamo indietro e per fortuna lui veniva su piano piano, anche perché si era sobbarcato gentilmente il trasporto degli sci e degli scarponi di tutti e tre.
Però, passando dall’onirico al concreto, l’Eicma non è passata invano e, anzi, mi è piaciuta parecchio per almeno due buoni motivi. Primo motivo: ho visto un salto di qualità nelle moto presentate, sia nei progetti sia nella costruzione, i nuovi modelli sono quasi tutti veramente interessanti. Secondo, ho visto tanti giovani visitatori, tanti ragazzi, più numerosi degli ultimi anni. Certo, le teste pelate e quelle grigie erano ancora tante, ma sono sicuro: i ventenni sono tornati all’Eicma. A quante foto mi sarò prestato? Duecento di media al giorno fanno mille e cinquecento fotografie, e di selfie, anzi di “selfoni” come dicono loro quando tre o quattro mi si piazzano accanto e si stringono per entrare nello schermo del cellulare, ne avrò fatti almeno tre o quattrocento. Come sostiene Miguel Galluzzi, che se ne intende, quando parliamo dei ragazzi non dobbiamo sbagliare: non è vero che la moto non interessa più, ma è vero piuttosto che dobbiamo dar loro delle moto molto meno costose. E su questo piano siamo ancora abbastanza lontani dall’obiettivo perché i prezzi di listino viaggiano ancora alti. Ma un minimo di ripresa c’è, e poter contare sul desiderio e sulla passione dei più giovani un po’ rassicura. Chi riuscirà a produrre moto di nuova generazione, moto davvero economiche senza essere brutte, vincerà la partita.