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Di moto elettriche si parla tanto, ma poi se ne vendono poche. Non è una questione di tecnologia, perché i motori elettrici hanno rendimenti elevati, l'energia che usano costa molto meno rispetto al classico pieno di benzina, sono a zero emissioni, possono accedere alle ZTL e hanno bassi costi di gestione e manutenzione. Sul fronte delle prestazioni, i risultati in gare come il TT Zero dell'Isola di Man o la Pikes Peak americana, giusto per citare due competizioni internazionali di peso, sono indubbiamente interessanti, e le prospettive di sviluppo promettono una forte accelerazione, grazie alla gestione elettronica sempre più raffinata e allo sviluppo delle batterie.
I limiti sono nel prezzo più caro dei veicoli, rispetto a quelli con motore termico, nell'autonomia e nei tempi di ricarica. Ostacoli ben noti e che le aziende stanno affrontando, mentre a livello infrastrutturale c'è molto da fare, e sono poche le città che si stanno attrezzando in maniera adeguata alla domanda.
Comunque sia, è indiscutibile che la moto elettrica guadagnerà terreno, nonostante le resistenze da parte dei motociclisti più conservatori siano fortissime. Ma questo rifiuto a priori non vale per tutti, mentre la tecnologia corre veloce e gli scenari potrebbero mutare più rapidamente di quanto si pensi.
Per fare il punto sullo sviluppo attuale delle moto elettriche, e per sapere su cosa si sta lavorando per renderle più pratiche, abbiamo chiesto l'intervento di Andrea Marconcini, sales representative della modenese Energica, e di Josef Morat, che per l'americana Zero Motorcycles è country manager South Europe, Middle East e Africa.
Le cose che ci hanno raccontato sono interessanti, e rispondono bene ai molti dubbi che in tanti abbiamo.