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La vita e’ come un disco nel JUKEBOX Opzioni · Visualizza
anonym_4124176
Inviato: venerdì 28 marzo 2014 06:42:26



Iscritto: 10/02/2011
Locazione: affari miei
Avevo conosciuto Ema (nome alterato ovvio) ,uno zingarello di Saluzzo una sera alle giostre un paio di anni fa. Era uno degli amici di Duckface,non mi ha mai fatto una gran impressione. Né in bene né in male,sono quelle persone che entrano ed escono dalla testa dalla porta di servizio. Spesso senza lasciarti nessun ricordo. Un po’ come diversi “scugnizzi” che trovavi nei bar in periferia a Torino 30 anni fa. Che vestivano alla come viene viene,chi era ricco aveva un motorino “sgarrupato” e un casco pitturato a bomboletta. Qualcun altro una bici trovata in chissà quale cantina (e di chi…..he….he….he)
Una sera quando ero con Siddartha e altri ai giardini della rosa bianca ,Ema salta fuori dal buio del campo da pallacanestro,triste,strascinava i piedi e malediceva se stesso e il mondo.
Non so se qualcuno gli avesse fatto qualcosa,ma in quello stato non avrei voluto che qualcuno gli avesse dato la valigetta con il famoso “pulsante rosso” dei presidenti di usa e urss.
E dopo che si era calmato un po’ (e dopo spiego il perché) è saltata fuori la discussione su “che cos’è effettivamente la vita”. Qualcuno era saltato fuori con la famosa e scontata frase di forrest gump (scusate ma non merita la maiuscola) sulla scatola di cioccolatini.
Qualcun altro ha ricordato il fratello di Pudo che paragonava la vita a cosa si produce sul cesso prima che diventasse “ospite” delle patrie galere.
Poi è saltato fuori questo paragone con il disco nel jukebox. Entrambi hanno un inizio un prosegue e una fine. Quando poi il braccetto ripone il disco nel magazzino.
Ed entrambi possono avere uno svolgimento diverso. Ci sono juke box in bar con un ottima acustica e al volume giusto. E ci sono bar nel quale la musica dà fastidio,nel quale il barista accende il macinacaffé quando il disco non gli piace e il volume è basso.
Né più e né meno di come davano fastidio i videogiochi a chi giocava al bigliardo e sempre venivano con la stecca a farti spostare.
Eh,si il jukebox quel “magico” scatolone che elargiva ottima musica al prezzo di 50 lire,con 100 lire ne mettevi tre. Ma cosa significava per noi degli anni che furono “il jukebox” .
Iniziamo subito,era uno dei pochi modi per ascoltare decentemente un disco dall’inizio alla fine. Le radio libere da noi in montagna hanno cominciato a sentirsi “bene” all’inizio degli anni 80. E le radio nazionali erano solo un becero blabla con poca musica e anche pessima. Prima erano solo rumori,voci che dovevi appoggiare l’orecchio all’altoparlante per sentire qualcosa e manco potevi staccare la mano dalla manopola della sintonia o spostarti nella stanza se no perdevi tutto.
Non che adesso sia cambiato tantissimo,il fruscio c’è sempre e in certe zone del paese arriva solo radio maria (zitto doc non dire cosa pensi,zitto) e spesso meglio della rai.
Ne avrei tante da dire su un paese che punta tantissimo sui telefonini prima di essere riuscito ad avere radio e televisioni decenti su tutto il territorio.
Ma torniamo al jukebox.a quel magico attimo nel quale inizia una vita. Quel clink della monetina della gettoniera. Si accende la lampadina “selezionare” e sta ora a te con la ruota illuminata o con la tastiera,associare una lettera o un numero a un cantante.
E tutto iniziava. Il magazzino cominciava a scorrere o a ruotare ,si fermava. Il braccetto prendeva il disco e lo metteva sul piatto. E non era chissà che piatto,un banale pezzo di metallo,spesso più piccolo del disco che ruotava con la precisione di un motore ad induzione (buona si ma non chissà che) ma faceva il suo lavoro.
Non ho mai capito perché alcuni juke suonavano il disco in verticale…però il risultato era ugualmente buono.
E veniamo ora al confronto con la vita,dopo quell’attimo della selezione il disco è sul piatto ,si è nati e si è al mondo.
E valutiamo come e cosa è la vita
La vita può essere lunga o breve. Il disco può cominciare a saltare dopo pochi giri e il barista lo viene a togliere ,quanti nostri amici sono “finiti prima” spesso senza un motivo o senza un perché valido. O almeno valido per noi.
O magari qualche “bullaccio” in stile fonzie dei poveri fa saltare i solchi alla puntina dandogli una botta.
E invece può suonare fino alla fine,quando il volume si abbassa e un “clank” toglie il braccio dal disco un attimo prima che il disco lasci il piatto ghermito dalla pinza.
E ritorni nel magazzino.
Sta a noi fare si che il jukebox sia nel giusto bar,con la giusta gente e il giusto comportamento.
Il disco nel jukebox era un arrivo di emozioni. Quante cose ci potrebbe fare ricordare,e nella vita di noi “anta”,c’è n’è almeno uno.
Ricordo il continental del bar del giardino,il CMM-1 della sala giochi dove andavo a militare,l’SX 100 di borgo S.Paolo e anche l’SMC1 del bar della bionda (la chiamavano anche in altri modi arf arf arf!) Come il disco ha la fortuna o sfortuna di entrare nel juke giusto è così anche per la vita.
Chi lo sa se dovrà fare da colonna sonora a due innamorati,accompagnare le bevute di pochi amici o accompagnare la solitudine di chi versa una lacrima pensando a cosa si è lasciato a casa e rivedrà alla fine del militare. Se per lui ci sarà un salone festante o la pigra luce di un neon di un bar di periferia. Un bancone,poche sedie e magari qualche tavolino graffiato.
E’ dura la vita del jukebox,sempre acceso pronto ad elargire qualche emozione in cambio di una monetina. Qualcuno è bello,lucido e sembra nuovo. Qualcun altro invece è scolorito,brutto con il neon bruciato e magari un altoparlante con la griglia sbombata.
Magari un canale distorce o la puntina non è al massimo,ma fa di tutto per aiutarci nel nostro ascoltare.
Ma torniamo a quella sera ,a Ema che era furioso col mondo. Erano venuti a trovarlo quelli della “crew” delle striscie rosse sui pantaloni perché doveva finire ancora 2 anni di scuola. A lui sarebbe piaciuto fare il meccanico di auto ma non aveva mai avuto la costanza di continuare.
A Siddartha esce una frase “ anche se ti insegnano cose stupide,come fai a decidere se sono utili o no ,prima le impari poi decidi”
E mi vengono in mente le differenze tra i programmi scolastici di una volta e quelli di oggi,e sul fatto che cosa serve veramente non viene insegnato,né oggi nè allora.
Ema si allontana,tira fuori il pacchetto col biplano disegnato,si accende una sigaretta che puzza quanto un incendio boschivo e se ne va.
Ora probabilmente sta dormendo nella carovana,per lui il disco sta ancora girando!
E vedrà quali sorprese ha per lui il suo solco. Di una canzone non è spesso tutto bello ma sta a noi cogliere il bello dove c'è.


per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.

Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.

Usate voi questa roba se volete spendere il triplo

paoktm
Inviato: venerdì 28 marzo 2014 10:01:39



Iscritto: 19/10/2012
Locazione: veneto - fvg e a volte altrove
a te i Jukebox piacciono... bella

la grandezza non è mai vana

Molti nemici molto onore - Giulio Cesare
laledrifting
Inviato: venerdì 28 marzo 2014 20:30:17



Iscritto: 10/10/2012
Locazione: borgomanero (NO)
sicuramente il disco di Ema è saltato molto...........speriamo si metta a girare senza più interruzioni..............bella storia doc, io non sono nè vecchio ne giovane.....il prossimo mese entro pure io negli anta ma la tua storia mi ha toccato molto............davvero bella!!!!brindisi

=====la derapata è un apostrofo nero tra le parole gomma e asfalto......e se mi vedi diverso è perchè son di traverso!!!!=====
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